Educazione, natura, mobilità, scienza e turismo: gli elementi chiave per costruire i cittadini di domani. Sono questi i temi che hanno caratterizzato la conferenza stampa del progetto “Una scuola sperimentale sull’Etna”, realizzato dal Comitato Giovani Unesco Sicilia e rivolto agli studenti del liceo classico e scientifico Concetto Marchesi di Mascalucia (CT) e del liceo artistico Emilio Greco di Catania, grazie al protocollo d’intesa firmato dal Comitato Giovani Unesco con l’Ente Parco dell’Etna e con la Ferrovia Circumetnea.

Gli obiettivi del progetto sono la valorizzazione del patrimonio naturale dell’Etna, sito Unesco dal 2013, la sensibilizzazione dei giovani alla cura e alla difesa del territorio in funzione di un turismo ecosostenibile e la trasmissione dei valori universali di rispetto e di pace promossi dall’Unesco. “Una scuola sperimentale sull’Etna” dà il via in Sicilia al progetto nazionale “UNESCOEdu”, a cura del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. UNESCOEdu è il programma di formazione formulato dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e finalizzato ad ampliare la conoscenza degli studenti italiani sulle attività condotte dall’UNESCO e sulla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale dell’Unesco.

Alla presentazione dell’iniziativa, presentata ieri mattina all’ex Monastero dei Benedettini di San Nicolò (sede del Parco dell’Etna a Nicolosi), hanno preso parte oltre ai rappresenanti del Comitato Giovani Unesco della Regione Sicilia e alla presidente del Parco dell’Etna, Antonietta Maria Mazzaglia, anche il direttore generale della Ferrovia Circumetnea, Alessandro Di Graziano, il direttore della sezione di Catania dell’Ingv, Domenico Patanè, il presidente del gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio di Catania, Pietro Ambra, i dirigenti scolastici e i docenti dei due istituti e una delegazione di studenti del liceo artistico Emilio Greco di Catania. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Melania Tanteri e ha preso il via con la proiezione di un video dell’Unesco sulla distruzione del patrimonio materiale in Siria per ricordare le ultime vicende che hanno conivolto il popolo siriano. Tra gli ospiti intervenuti alla presentazione il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, Antonio Presti, e Paolo Patanè, capo della segreteria tecnica del Sindaco della città di Catania Enzo Bianco, nonché di vicedirettore esecutivo del Coordinamento dei Comuni UNESCO Sicilia, che ha portato il saluto del sindaco di Catania.

La Sicilia è la prima regione nel mondo per concentrazione di siti Unesco – ha detto Paolo Patanè- ma ritengo che fatti i siti Unesco adesso bisogna fare i cittadini: questo è il tema centrale per il nostro territorio, la costruzione di un sistema di cittadinanza attiva che, attraverso i valori dell’Unesco di inclusione e di coesione, porti alla conoscenza del nostro patrimonio a tutti i cittadini. Su questo tema il progetto potrà aprire una riflessione che coinvolga le nuove generazioni per costruire l’identità dei cittadini di domani: il Cunes c’è e per noi è l’inizio di un cammino condiviso”.

“Unesco Giovani è la prima esperienza al mondo di un comitato composto da giovani, nato in seno all’Unesco e che fa riferimento alla Commissione Nazionale – hanno spiegato i rappresentanti di Giovani Unesco Sicilia, Antonio Castano e Valentina Palermo -. Nella Dichiarazione di Firenze del G7 è emerso l’impegno dei grandi della terra verso la protezione dei beni culturali e la preservazione della multicultarirà in tutte le sue forme. A tale dichiarazione si aggiunge la campagna Unite For Heritage dell’Unesco promossa dal nostro comitato nazionale. Il progetto UnescoEdu in Sicilia serve a far conoscere il patrimonio siciliano agli studenti delle scuole e università, a partire dal progetto per il sito Unesco dell’Etna in un ottica di formazione e cura del territorio che porti gli studenti degli istituti etnei a partecipare allo sviluppo culturale, naturalistico e turistico del nostro territorio”.

“La nostra responsabilità è quella di tutelare, custodire e tramandare alle generazioni future il patrimonio dell’Etna – ha detto Antonietta Maria Mazzaglia – un lavoro iniziato già da tempo ma che oggi con UnescoEdu punta a tramandare i nostri valori nel territorio grazie a un input diverso legato non solo alla parte formativa ma anche della promozione e della divulgazione del patrimonio naturalistico. A questo progetto daremo continuità, non solo rispetto al progetto educativo, ma in un ambito più ampio che comprenda una progettualità più profonda rispetto al territorio dell’Etna”.

“La capacità di immaginazione dei ragazzi impone l’obbligo di far sì che questa immaginazione diventi realtà – ha affermato Alessandro Di Graziano – l’educazione.si completa quando un ragazzo, che vive il suo territorio, comprenda chi ci lavora per migliorarlo e se si realizza anche una virgola di quanto si è immaginato, allora sarà tangibile per i giovani il cambiamento: il nostro territorio cambia se lo vogliamo far cambiare”.

La proposta del progetto si articola in tre fasi, lezioni frontali, visite didattiche e attività laboratoriali. Le prime due fasi sono pensate in maniera omogenea per i diversi indirizzi, l’ultima fase è invece delineata in relazione agli obiettivi specifici dei curricula degli Istituti. Alla fine del progetto saranno prodotti elaborati grafici, testuali, riproduzioni tridimensionali, ricerche e contenuti multimediali.

Perchè l’Etna? Il vulcano, definito dall’UNESCO uno dei crateri più emblematici e attivi del mondo, fa parte del patrimonio mondiale dal 2013 e rappresenta un laboratorio naturale scientifico terrestre sulle aree vulcaniche, la cui intensa attività è stata osservata e raccontata sin dai tempi classici. Un luogo simbolo che ha permeato la tradizione e la cultura delle popolazioni del suo territorio e di quelli limitrofi. Per tali ragioni, il comitato Giovani UNESCO propone alle scuole un progetto volto ad incrementare la conoscenza del territorio dell’Etna, a sensibilizzare le giovani generazioni sui valori UNESCO in generale e in particolare sui temi della protezione ambientale e del turismo ecosostenibile. Il progetto mira anche alla valorizzazione delle infrastrutture decisive per la fruizione stessa del sito. Nello specifico, la stazione di Linguaglossa della Ferrovia Circumetnea – infrastruttura con un ruolo storico sul territorio etneo – sarà oggetto di studi e di proposte da parte degli studenti che avranno modo di suggerire spunti e idee per renderla la porta d’accesso all’Etna.