Catania, 14 settembre 2023 – Lavoro, sicurezza, decoro e pulizia, opere pubbliche da completare e progetti del PNRR, participate, turismo, cultura, nuove misure di inclusione e lotta alle povertà e alla dispersione scolastica, politiche per i giovani e le pari opportunità, sanità di prossimità: a Catania occorre una regia  strutturata e permanente sulle principali questioni che interessano la città, uno spazio di confronto costante che guardi al concreto operare condiviso per il bene comune.

L’appello che si leva dal consiglio generale della Cisl di Catania è una “tomografia” completa, strato per strato/settore per settore, dell’attuale condizione della città che proviene da tutte le federazioni di categoria della Cisl che rappresentano donne e uomini del lavoro e dei pensionati. 

Ne fa sintesi il segretario generale Maurizio Attanasio: «Grazie al lavoro della segreteria generale, con i segretari territoriali Rosario Portale e Lucrezia Quadronchi, e delle diverse federazioni che compongono la Cisl catanese, abbiamo analizzato lo “strato complessivo” dell’intera provincia, a partire dalla percezione di sicurezza della città, continuando con il decoro urbano, la progettualità e il disagio delle periferie. Ma guardando anche a ciò che di buono si sta cercando di fare e delle potenzialità di sviluppo che offre Catania» 

«C’è un’esigenza che emerge prepotente e che riguarda la necessità che il confronto con l’amministrazione comunale, quella metropolitana e tutti i vari attori pubblici che rappresentano gli asset strategici di infrastrutture e sviluppo socio economico, sia costante e concreto. Solo così si possono evidenziare carenze, monitorare progetti, interventi e risultati di cui c’è estremo bisogno, anche per ridare fiducia a un tessuto sociale ed economico in grande sofferenza ma che, al contempo, contiene tantissime potenzialità di ripresa, che non può permettersi di subire ancora ritardi ed errori di nessun genere.

Secondo Attanasio va data priorità a due temi di forte rilevanza sociale: la sicurezza pubblica e le ripercussioni della sospensione del reddito di cittadinanza. «C’è il rischio – avverte – che, da qui a breve, siano in qualche modo collegati. Sulla sospensione del RdC decisa dal governo nazionale, aspettiamo dall’amministrazione una convocazione che non sia legata solo ai tecnicismi, ma che riguardi in modo olistico, complessivo, anche quali interventi formativi mettere in campo e costituisca una rete per la formazione e l’inclusione attiva». 

C’è poi l’eterno problema delle periferie e dell’emergenza abitativa. «A Catania – ricorda Attanasio – sono circa 6000 i nuclei familiari nelle graduatorie in attesa di una casa popolare, ai quali si aggiungono le oltre 2000 persone senza tetto e altrettante che hanno subito uno sfratto. Dati che ci raccontano di famiglie fragili o persone sole, intrappolate nel vortice della povertà e dell’emarginazione sociale». 

«Su tale aspetto – aggiunge – è quanto mai urgente riprendere tutta la concertazione nell’ambito del Pon Metro, per recuperare e mettere a disposizione dei nuclei familiari disagiati gli alloggi vuoti e inutilizzati, realizzare progetti di co-housing e housing sociale, e arrivare finalmente alla istituzione dell’Agenzia per la casa governata dalla stessa amministrazione e dai sindacati di settore».

Per Attanasio e la Cisl catanese «c’è bisogno di certezze sulla progettazione, sulle risorse legate al PNRR ed altri Fondi Comunitari, sui fondi in dotazione alla Città Metropolitana per scuole e infrastrutture, sul Piano viario cittadino e della provincia, il trasporto pubblico, sul piano parcheggi e sulla protezione dell’ambiente e del verde pubblico». 

Dito puntato anche verso le “incompiute”. «Ci sono opere mai avviate (corso Martiri della libertà), oppure incompiute e cantieri fermi che, seppur non tutte di competenza comunale, potrebbero rappresentare un forte impulso alla crescita del territorio e alla sua Coesione. Eppure di infrastrutture utili e di un innovativo e più completo approccio nei riguardi dell’area territoriale catanese c’è un grande bisogno. Soprattutto nelle aree più periferiche e di maggiore vulnerabilità sociale, nonché in quelle industriali e di più intensa produttività socioeconomica».

Ci sono temi quali il porto, il retro porto e l’area della ex cementeria, della stazione centrale, del potenziamento dell’aeroporto, del turismo crocieristico e di quello culturale e religioso, dei teatri e della cultura, del ruolo strategico e dei servizi  erogati dalle partecipate. Inoltre le reti di collegamento tra la città e il suo hinterland, ivi compresa la tangenziale. 

«L’impegno del sindacato – sottolinea il numero uno della Cisl etnea – è per una cultura inclusiva e delle pari opportunità. Il continuo manifestarsi di episodi di violenza sulle donne, anche adolescenti, ci impone di realizzare un radicale cambio di passo per contrastare ruoli sociali e di potere relegati a stereotipi e schemi culturali di genere. Educazione diffusa, occupazione e lavoro sono tre leve fondamentali e inscindibili in tal senso che richiedono però un’azione strategica complessiva.

«Come già ampiamente dimostrato, la nostra non è una denuncia “ideologica” o strumentale, fine a se stessa, bensì è il quotidiano agire di una organizzazione sindacale che, autonoma dalla politica, si confronta, critica e propone soluzioni sempre, per il bene comune e la crescita sociale della provincia, per le lavoratrici, per i lavoratori, i pensionati e i giovani».

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