«Bisognerebbe sapere se le nascite in Sicilia, negli ultimi anni, sono calate così vertiginosamente da portare, quella che era una tra le regioni con più alto tasso di natalità, ad un tasso talmente basso da essere superati dalla Lombardia, mi sembra molto improbabile.  In un momento in cui i trend ci danno in salita per economia, turismo e sviluppo, i ministeri ci indeboliscono privandoci di istituti scolastici che, invece di essere chiusi, dovrebbero essere rafforzati»

 

Commenta così Caterina Mendolia Pirandello, dirigente regionale del Dipartimento turismo e del Dipartimento Beni culturali ed esponente della Democrazia Cristiana Nuova, la decisione del governo nazionale di tagliare 110 istituti scolastici statali in Sicilia nei prossimi anni.

 

«In questo momento storico della nostra regione, con previsioni di crescita delle presenze turistiche, sarebbe stato più opportuno – continua Pirandello – preoccuparsi di come colmare il gap culturale che c’è tra i nostri giovani siciliani e i concetti di prodotto turistico ecosistema turistico e accoglienza turistica. Il punto è che i ministeri italiani non hanno alcun interesse a farci crescere o, peggio ancora, a lasciare che la nostra regione sappia essere pronta ad accogliere, preparata, ciò che è l’investimento principale della nostra terra: il turismo».

 

E ancora: «Ci vogliono ragazzi preparati culturalmente, linguisticamente e educativamente. Proprio adesso che ci serve rafforzare il sistema scolastico siciliano con nuovi istituti e nuovi programmi, loro pensano a chiudere le scuole? Il nostro governo regionale in Sicilia, per fermare tutto questo, ha poteri che potrebbe decidere di adottare, applicando in pieno l’autonomia che ci offre lo Statuto. Perché questi tagli vanno oltre la questione scuola».

 

Luogo: CATANIA, CATANIA, SICILIA

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