Esce oggi “Cunti e Mavarii pi megghiu campari” (Dcave Records) il nuovo album del collettivo siciliano RadioSabir (ex Niggaradio): undici brani in siciliano, anticipati dai singoli “A rivoluzioni un si fa chi social” e “E resta ‘cca”, che “cantano blues, anche se non lo sembrano, ma lo sono e anche più di altri, sono blues del terzo millennio”, che gravitano intorno al Mediterraneo, ma attingono a tutto, dall’elettronica futuristica ad antichi ritmi, cori, rumori ancestrali, amalgamando tutto in un solo suono.

“Si dice che sia l’età dall’ansia questa, che è un sentire diffuso ovunque – racconta la band -. La musica non è la cura ma certo aiuta e da sempre. I brani di questo album provano a parlare sia alla testa che a tutto ciò che sta sotto la cintura. Raccontiamo di grandi storie e di piccole magie e per farlo soprattutto, usiamo la nostra lingua, non ad omaggiare tradizioni passate ma a farle rivivere oggi, con i modi anche brutali di oggi, con la voce della nostra gente, che certo conosce la lingua com’era, ma la coniuga al presente, nel presente dell’Isola, modellando parole e suoni e incrociandole con altre lingue… andiamo dal Simeto al Mississippi, nei sud del mondo per farci capire. D’altronde noi siamo RadioSabir e il Sabir è una lingua franca, una lingua per chi vuole comunicare”.

La band, formata da Daniele Grasso (chitarre, basso elettrico, synth bass, sintetizzatori, voce e cori, suoni e rumori), Peppe Scalia (batteria, percussioni, cori), Umberto Arcidiacono (percussioni, fisarmonica, marranzano, cori), Elisa Milazzo (voce e percussioni) e Chiara Dimauro (voce) racconta anche il motivo che ha portato al cambio del nome da Niggaradio a RadioSabir: “Noi siamo ora RadioSabir, ma il nostro nome era NiggaRadio e ne eravamo orgogliosi, noi siciliani, “Nigga” d’Europa. Ma sono tempi strani questi e a volte l’involucro sembra più forte della sostanza e quel nome urtava, feriva diverse sensibilità, cosa che non volevamo. Decidiamo quindi di lasciare cadere il nome che ci ha accompagnato e rappresentato in questi anni e di diventare RadioSabir”.

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