Nel settore delle costruzioni, denunce di infortunio in aumento nella nostra regione. Sono state 353 tra gennaio e marzo di quest’anno, erano 318 nello stesso trimestre dello scorso anno. “Questi dati non sono, nella gran parte dei casi, frutto di fatalità ma di controlli carenti e mancanza di formazione vera”, ha affermato il segretario della Feneal Uil Sicilia, Nino Potenza, oggi nel capoluogo aretuseo per la costituzione della Feneal Ionica che riunisce le organizzazioni di Catania, Siracusa e Ragusa. Eletta la Segreteria: Nino Potenza sarà collaborato da Omar dell’Ombra, segretario organizzativo, Saveria Corallo, Angelo Bua e Giorgio Gintoli.

“Saremo più forti insieme per rivendicare diritti e dignità, prevenzione e sicurezza in tre province dove anche nei primi tre mesi dell’anno si sono verificati quasi metà degli infortuni sul lavoro registrati in Sicilia”, ha esclamato Potenza alla presenza del segretario nazionale organizzativo, Pierpaolo Frisenna, della segretaria regionale Uil con delega su Siracusa, Ninetta Siragusa, della segretaria della Uil di Catania, Enza Meli. In un messaggio, la segretaria generale della Uil Sicilia Luisella Lionti ha sottolineato come “la Feneal sia protagonista di una sfida sindacale da cui dipendono qualità della vita e futuro in questa nostra tormentata Isola: parlo della battaglia per affermare finalmente il principio che progettualità e sviluppo, crescita economica e sociale, sono possibili soltanto a condizione che venga assicurato lavoro sicuro e dignitoso, cioè lavoro buono”. Luisella Lionti, quindi, ha ricordato le vittime nei cantieri, nei campi e nelle fabbriche: “E’ in corso una strage con numeri da guerra civile, siamo troppo lontani dall’obiettivo #Zeromortisullavoro che è la campagna lanciata dal nostro leader nazionale PierPaolo Bombardieri”.

 Intervenendo nella sala affollata di delegate e delegati delle Feneal di Siracusa, Ragusa e Catania, Enza Meli ha invece dichiarato: “Abbiamo pianto di rabbia e dolore molti, troppi, morti. Tutta la Uil, il Sindacato delle Persone, sta facendo con coraggio e coerenza la propria parte denunciando l’inerzia della politica, che sconfina nella complicità con gli imprenditori-pirata, e chiedendo l’introduzione di un nuovo reato nel Codice penale, l’omicidio sul lavoro. Altro che patente a punti, come propone il Governo. La vita di un lavoratore non si misura a punti!”

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