Adriana Sardo
Fiammetta Borsellino incontra gli studenti dell’I.C. “A. Manzoni”: la scuola e la cultura come armi contro la mafia
Un evento di grande rilevanza si è svolto il 20 febbraio, presso l’Auditorium Santa Chiara di Bivona, dove Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, ha incontrato gli studenti dell’Istituto Comprensivo “A. Manzoni” di Alessandria della Rocca, diretto dalla prof.ssa Rosaria Provenzano. L’incontro, organizzato con dedizione dall’insegnante Adriana Sardo, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, a sottolineare l’importanza di una rete educativa e sociale solida nella promozione della cultura della legalità.
Nel corso del suo intervento, Fiammetta Borsellino ha sottolineato l’evoluzione della mafia. «Oggi dobbiamo renderci conto che, nonostante i grandi passi avanti fatti nella lotta alla mafia, in tema sia di consapevolezza sia di risultati investigativi, le mafie esistono, si trasformano, sono abilissime ad adeguarsi a quelli che sono i nuovi contesti socio-economici», ha affermato con fermezza.
Un messaggio di grande impatto, che evidenzia come la mafia non sia un’entità relegata al passato, ma un sistema dinamico, un’organizzazione che, mutando forma, riesce a insinuarsi nelle fragilità sociali ed economiche. La Dott.ssa Borsellino ha continuato affermando: «Quando si investe in centri commerciali anziché in teatri, cultura e scuole, indirettamente si sta tendendo la mano alle organizzazioni criminali, ad altri sistemi economici che creano bisogni da soddisfare a tutti i costi. Come diceva mio padre, la prima arma è l’istruzione, la scuola, la cultura».
La criminalità organizzata prospera, infatti, laddove le persone sono isolate, ignoranti e incapaci di vedere oltre i propri bisogni immediati.
Momenti particolarmente intensi dell’evento sono stati: il dialogo aperto con gli studenti e la presentazione di cartelloni, realizzati dai ragazzi, dedicati alla memoria di Paolo Borsellino, nei quali parole e immagini hanno espresso i valori di giustizia, libertà e legalità.
È stata, inoltre, particolarmente emozionante l’esecuzione del brano I cento passi, seguita da una toccante coreografia sulle note di Pensa di Fabrizio Moro, che oltre a essere una celebrazione del ricordo, ha rivelato come l’impegno per la giustizia possa manifestarsi anche attraverso l’espressione artistica.




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