Palermo 9 settembre 2023 – Il Cug del Comune, comitato unico di garanzia, che deve assicurare, nell’ambito del lavoro, la condizione di benessere dei dipendenti, e vigilare su casi di discriminazione, stalking, mobbing, è senza sede da febbraio.

   Da quando otto mesi fa è stato nominato il nuovo organismo, che dura in carica 4 anni, il presidente e i suoi componenti hanno fatto richiesta di una sede, ma non è mai stata assegnata. E da allora è fermo, non funziona, non c’è stata nessuna riunione.

   E non è il solo caso. Anche il lavoro svolto dall’Unità Organizzativa di “benessere aziendale, politiche, conciliative vita lavoro, antidiscriminazione, pari opportunità e buone pratiche a tutela della salute”, nato nel 2012, diretto da Cettina Di Benedetto, funzionaria comunale, non viene valorizzato.

      Due strutture, che dovrebbero interagire in armonia per assicurare la tutela e la salute dei lavoratori, entrambe paralizzate.

   Lo denuncia la Fp Cgil Palermo, che sin dall’inizio ha fatto una battaglia per l’istituzione dei Cug in tutta Italia, avvenuta nel 2014. Il Cug, tra le altre cose ogni anno dovrebbe anche effettuare un utile studio sul benessere dei dipendenti.

   Per quanto riguarda l’unità organizzativa, istituita due anni prima, per volere dell’amministrazione, il sindacato denuncia che le segnalazioni che partono dall’ufficio, dirette agli organi superiori, rimangono inascoltate, con grave danno dell’utenza, che non trova risposta al disagio.

   “Abbiamo condiviso con i nostri rappresentanti le dimissioni dal Cug. E’ inammissibile che dopo 8 mesi dall’insediamento, il Cug non abbia ancora una sede e nemmeno una stanza dove riunirsi”, dichiarano Saverio Cipriano, responsabile enti locali per la Fp Cgil Palermo, assieme a Luigi D’Antona, responsabile aziendale Fp Cgil Palermo (supplente del Cug) e a Irene Militano, componente del Cug.

   La vecchia sede di palazzo Barone del Cug, in via Lincoln, era ormai inagibile. Il Cug è composto da 11 persone, espressione dei sindacati e dell’amministrazione, più il presidente e da 11 supplenti.

   “L’unità organizzativa di benessere e welfare, in via vicolo Palagonia all’Alloro, deve risolvere e adottare strategie contro il disagio lavorativo, affrontare l’insorgenza di patologie da stress lavorativo correlato, vigilare sulle pari opportunità, spesso disconfermate, considerando i maggiori carichi di cura familiare delle donne – aggiungono Saverio Ciprianoe Luigi D’Antona – Inoltre si occupa anche del tema della valorizzazione dei dipendenti, spesso utilizzati e dequalificati, come per esempio i lavoratori part-time, tutti omologati come collaboratori amministrativi quando molti sono i possesso di master e lauree”.

   “Al Cug – proseguono Cipriano e D’Antona – si rivolgono i dipendenti per segnalare casi di disagio, patologie, stress lavorativo. L’ufficio dovrebbe adottare provvedimenti adeguati, tentare una mediazione, spostare in un altro ufficio chi ha un disagio o è incompatibile. Si otterrebbe così una migliore organizzazione del personale e un maggiore benessere lavorativo”.

   “Venendo meno il ruolo di organismi di garanzia per eccellenza del Comune – proseguono i due dirigenti Fp Cgil Palermo – non si fa che alimentare un sistema di gestione del personale malato, che risponde ad altri criteri, in primis quello della raccomandazione e della clientela. In altri enti il Cug funziona bene. Nel comune della quinta città d’Italia – aggiungono Cipriano e D’Antona – quest’organismo in pratica non esiste. Questi due uffici a quanto pare vengono considerati inutili orpelli per l’amministrazione. La Fp Cgil intende portare avanti una battaglia affinché questi due importati organi di tutela vengano fatti funzionare nelle migliori condizioni possibili”.

 

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