CATANIA – “Il plesso abbandonato dell’Istituto Comprensivo “V. Brancati” di Librino, un tempo avamposto di legalità e baluardo di conoscenza, oggi è diventato simbolo di abbandono e degrado”.

A denunciarlo è la prof.ssa Iolanda Iacapraro, della Segreteria Provinciale Dipartimento Scuola CISAL Catania, che evidenzia come la chiusura di quell’edificio scolastico abbia sottratto al quartiere un presidio fondamentale per la tutela dei minori e per la crescita personale.

“In quella scuola si sviluppavano competenze e si formavano cittadini attivi – aggiunge – in un contesto difficile come quello di Librino, dove la presenza dello Stato deve essere concreta e costante. Oggi, quel plesso abbandonato rappresenta un messaggio di resa, quando invece avrebbe potuto essere riconvertito in centro di aggregazione e supporto per bambini e giovani colpiti da povertà educativa. Era un ambiente organizzato e funzionale, con arredi adeguati e palestre attive: non doveva essere lasciato morire così. Victor Hugo diceva: ‘Chi apre le porte di una scuola, chiude una prigione’. Ma qui stiamo facendo esattamente il contrario”.

A fare eco è Giovanni Lo Schiavo, responsabile della CISAL Catania, che rincara: “La CISAL Catania non gira la testa dall’altra parte. Ci indigniamo davanti a tanta trascuratezza, a un silenzio istituzionale che pesa come un macigno su una comunità già fragile. Librino non può essere il luogo degli annunci, ma dell’azione concreta. Chiediamo un intervento immediato, il ripristino dell’edificio e un piano serio di rilancio educativo e sociale per l’intero quartiere. La scuola non può e non deve essere l’ultima ruota del carro: è la base da cui ripartire”.

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