NinoSutera
Le storie che leggerete in questo Quaderno di Neoruralità, “Il sole nel bicchiere, Menfi e il suo vino” cercheranno di raccontarvi una meravigliosa “favola” che riguarda la Storia di Menfi e del suo territorio. Il vino rappresenta l’epilogo al quale giungeranno i protagonisti attraverso il succedersi di travagliati accadimenti, come i molti confronti e scontri che caratterizzarono le scelte più decisive. Ma ad affiorare è soprattutto la figura di un personaggio di indiscusso spessore manageriale e culturale: Diego Planeta. La storia delle cantine Settesoli è intimamente legata alla sua lungimiranza, al suo coraggio, alla sua opera. Negli anni a cavallo di questo secolo, Menfi è stata protagonista di una rivoluzione nel settore vitivinicolo.
Con la sua presidenza all’Istituto della Vite e del Vino, Planeta estese le sue idee innovative a tutto il territorio isolano. Amava definirsi uno scuetu, ovvero tutto il contrario dell’acqua cheta e stagnante.
L’Autore, Peppino Bivona nasce a Menfi, Sicilia, nel 1948. È laureato in Scienze Agrarie. Insegna materie professionali presso istituti agrari e dal 1976 è di ruolo nell’Assistenza Tecnica dell’Ente di Sviluppo Agricolo della Regione Siciliana, Direttore Generale in quiescenza dello stesso Ente, Giornalista, ha scritto diversi articoli per Sicilia Agricola. Attualmente pubblica articoli sul sito della Libera Università Rurale di cui è il Presidente. Per i Quaderni di Neoruralità ha pubblicato nel 2018 Diario dell’ulivo saraceno e nel 2021 Chicco di sole.
La Libera Università Rurale compie dieci anni di attività. Tra le iniziative di successo si annoverano: il percorso culturale “Borghi GenusLoci De.Co.” per la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione dell’identità dei luoghi attraverso le prelibatezze e le unicità dei territori; la promozione dell’European Rural Parliament, che coordina per l’Italia, una campagna a lungo termine per dare voce alle popolazioni rurali; l’organizzazione di tanti eventi divulgativi; la cura del blog https://liberauniversitrurale.blogspot.com/
Peppino Bivona, profondo conoscitore delle tematiche legate al territorio, dall’identità alla storia, dalla cultura locale all’alimentazione, ci consegna un’opera vera, un racconto indelebile, essendo stato artefice e protagonista di una trasformazione agraria, ma anche sociale ed economica del territorio.
Tratto dalla Premessa. Menfi, Città del vino 2023
Per molti miei concittadini, e particolarmente i giovani, questo significativo riconoscimento potrà sembrare naturale, quasi ovvio: un territorio dominato dalla coltura della vite, una Cantina sociale tra le più grandi d’Italia, un solido underground culturale che fa del vino addirittura una festa. Sì, Inycon è la massima testimonianza che questa comunità riconosce e celebra a se stessa. Si regala orgogliosamente l’ebbrezza del riposo dopo un anno di dura fatica. È nata da una felice coniugazione tra due istituzioni: il comune di Menfi e le Cantine Settesoli Eppure questo paese, fondato intorno alla prima metà del Seicento per soddisfare le, sempre più crescenti, esigenze di grano delle armate spagnole per la conquista dell’America Latina, non lasciava presagire nulla di questa realtà. Sono trascorsi quasi quattro secoli e noi siamo qui a chiederci come sia stato possibile questo “miracolo”. Protagonisti sono stati i tanti braccianti, mezzadri e contadini che in “forme” diverse assaltarono e frantumarono la secolare realtà feudale, che ancora sussisteva alla fine della Seconda guerra mondiale. Poi, le opere di adduzione dalla diga sul lago Arancio resero irrigue le nostre contrade. Prende così il via un vero e proprio “Rinascimento” che in pochi decenni trasforma radicalmente lo scenario agricolo ridisegnando il paesaggio. Si passa, infatti, da una “agricoltura senza campagna”, tipicamente feudale, a una campagna dai connotati pur sempre agricoli ma permeati da spazi crescenti indirizzati al turismo. Un turismo dai lineamenti originali che, integrando il godimento della costa, ovvero del suo mare e delle sue spiagge, si estende verso l’entroterra più prossimo, ottimizzando la pressione antropica sul territorio tipica di uno sviluppo sostenibile. Le pagine che leggerete in questo libro cercheranno di raccontarvi questa meravigliosa “favola”. Il vino rappresenta l’epilogo al quale giungeranno i protagonisti attraverso il succedersi di travagliati accadimenti, come i molti confronti-scontri che caratterizzarono le scelte più decisive. La prefazione è di Giuseppe Bursi, la presentazione di Nicola Cacioppo e la postfazione di Nino Sutera. Conclude il lavoro il Manifesto sulla Neoruralità
Luogo: Menfi
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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