La deputata regionale ieri all’iniziativa in ricordo del giornalista di Cinisi ucciso dalla mafia 46 anni fa
“La mafia non indossa più la coppola ma la giacca e la cravatta. Si insinua dove circola denaro e aggredisce, pretende sempre qualcosa. Oggi ricordiamo il sacrificio di Peppino Impastato che, per mano dei mafiosi, moriva 46 anni fa ma da uomo libero: con la sua attività giornalistica, con la sua satira, prese le distanze dalla mafia mettendola addirittura alla berlina. Alla sua libertà non ha mai rinunciato e quella libertà l’ha pagata con la vita”.
Così Jose Marano, deputata regionale e componente della commissione Antimafia Ars, aprendo a Catania “Il Coraggio di Impastato”, l’iniziativa promossa dai consiglieri comunali Giuseppe Ragusa e Andrea Spina e con la quale istituzioni e associazioni del territorio etneo hanno ricordato il giornalista di Cinisi ucciso dalla mafia.
“Impastato – prosegue Marano – non è stato l’unico ad aver pagato con la vita la sua libertà. La storia recente ci riporta ad esempio a Daphne Caruana Galizia, la giornalista e blogger maltese uccisa per le sue inchieste. Quello della libertà di espressione e del diritto/dovere all’informazione è un tema che in occasioni importanti come questa, ci impone una riflessione ma soprattutto un’azione di sensibilizzazione dei cittadini. Momenti come quello di oggi sono preziosi per noi tutti”.
Presente anche Giuseppe Antoci già Presidente del Parco dei Nebrodi e capolista M5s alle elezioni europee (circoscrizione Isole): “Impastato – ha detto nel suo intervento nel corso del quale ha anche parlato dell’attentato di cui è stato vittima nel 2016 –raccontò un pezzo di Paese e lo fece fino in fondo. Anche noi, come lui, senza mai abbassare la schiena o lo sguardo, dobbiamo scegliere da che parte stare”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
Commenta con Facebook