Sono passati ormai trentasette anni dall’assassinio dell’agente della Polizia di Stato, Vittorio Esposito, morto, il 7 luglio del 1986, all’età di 36 anni, il quale lasciò la moglie e un bambino in tenera età.

Il tragico evento dell’omicidio di Vittorio è raccontato in modo chiaro e dettagliato sul sito Caduti Polizia di Stato: “L’agente scelto Esposito era fuori servizio e si trovava nella propria abitazione di via Montagna Spaccata quando udì numerosi colpi d’arma da fuoco provenire dalla strada. Dopo avere messo al riparo i propri familiari ed avere impugnato la propria pistola d’ordinanza si diresse verso il balcone della propria abitazione per accertare che cosa stesse accadendo, ma prima ancora di varcarne la soglia l’agente Esposito venne abbattuto da un colpo di pistola che lo raggiunse in piena fronte, uccidendolo all’istante. Gli inquirenti accertarono che la sparatoria nel corso della quale venne ucciso l’agente scelto Esposito era stata originata da un agguato compiuto da una banda di camorristi nei confronti di un giovanissimo complice, responsabile di avere sottratto parte del bottino del gruppo malavitoso e che venne ferito gravemente nel corso della sparatoria. Due degli assassini vennero arrestati alcune ore dopo l’agguato mentre un terzo si diede alla latitanza.”

Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani intende commemorare la giovane figura, in quanto simbolo di valori civici altamente istruttivi per le future generazioni. Serietà, coraggio, alto senso dello Stato e della legalità, amore per la vita sono le qualità che lo contraddistinguevano.

Probabilmente è lecito osservare quanto oggi sia possibile parlare del fenomeno mafioso e sentirlo ripudiare pubblicamente in diversi contesti; la cultura della legalità sembrerebbe avanzare e la condanna verso le dinamiche della criminalità appare incondizionata. Eppure c’è ancora tanto da fare; soprattutto nelle nostre aule scolastiche, autentico portale verso il futuro e una società, si spera, migliore di quelle che hanno caratterizzato le generazioni precedenti.

In ricordo di Vittorio Esposito il CNDDU lancia l’hashtag #ControlaCamorraPerlaLegalità2023

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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