La seconda giornata del convegno Il governo e la gestione del farmaco, dai fabbisogni, all’appropriatezza, alla disponibilità. Per un modello regionale omogeneo e un accesso rapido alle cure da parte del paziente promosso da AiSDeT e svolto a Palermo, presso la Chiesa di Sant’Andrea, ha posto al centro del dibattito una delle sfide più critiche per il Servizio Sanitario Nazionale: l’uniformità e l’universalità nell’accesso alle cure e ai farmaci. Nonostante l’accesso ai farmaci sia un principio fondamentale, le riforme come il federalismo fiscale hanno generato una serie di incoerenze, culminate in una disomogeneità della disponibilità di farmaci sul territorio nazionale e, di fatto, in una difformità dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Questa situazione ha spesso portato al fenomeno del “turismo farmaceutico” o “turismo sanitario”, un percorso che i pazienti sono costretti a intraprendere per accedere a cure non disponibili nella propria regione di residenza, una pratica che si sta lavorando per superare. La questione dell’eterogeneità procedurale e dell’accesso è stata affrontata con lucidità e determinazione, delineando un percorso verso una maggiore equità e sostenibilità.

Superare l’eterogeneità regionale per un accesso equo

La valutazione dell’eterogeneità delle procedure regionali di acquisto è considerata da Farmindustria come qualcosa di “insuperabile” ma che “va certamente ammorbidito”, essendo un fenomeno “endemico nel nostro paese”. È stato sottolineato che, sebbene l’Italia con le sue 21 regioni e sistemi sanitari distinti non potrà mai avere un unico sistema, è cruciale eliminare pratiche come il “turismo farmaceutico” e il “turismo sanitario” che penalizzano i pazienti. «Ogni regione possiede le proprie specificità – ha affermato Luca Paoles, Responsabile Ufficio organizzazione regionale, procedure amministrative e distribuzione Farmindustria, aggiungendo che – l’obiettivo è lavorare affinché le eccellenze regionali, come le strutture di altissimo livello e il servizio farmaceutico efficiente in Sicilia, siano la norma e non l’eccezione. Le stazioni appaltanti regionali – ha aggiunto – hanno un ruolo strategico nel bilanciare innovazione, sostenibilità economica e trasparenza negli acquisti sanitari, con l’obiettivo di avviare un coordinamento più allineato per la condivisione di processi omogenei e il trasferimento di best practice». Per quanto riguarda la concentrazione del mercato, Farmindustria ha categoricamente escluso un rischio di monopolio, evidenziando il costante emergere di nuove aziende e spin-off innovative.

L’importanza del lavoro multiprofessionale e multidisciplinare

Riguardo agli ostacoli nell’interazione tra farmacisti e clinici, Claudia Fruttero, direttore Farmacia Ospedaliera – Azienda ospedaliera Santa Croce Carle di Cuneo ha espresso la sua ferma convinzione nel “lavoro multiprofessionale e multidisciplinare”. «Ritengo che questi ostacoli siano superabili lavorando insieme e, nella mia esperienza aziendale, il lavoro a stretto contatto tra la farmacia e tutti gli specialisti è fondamentale. Solo il dialogo, il confronto, e a volte anche la discussione accesa – ha aggiunto – ci consente veramente di superare le barriere e portare arrivare a dei risultati concreti, condividendo le necessità e il modo di pensare, gli obiettivi dei clinici, allineandoli a quelli dell’azienda». Sull’importanza dei dati, è stato evidenziato che la raccolta di dati sui consumi è fondamentale incrociando lo storico con l’horizon scanning, ovvero ciò che sta per arrivare sul mercato, per “mediare” tra i dati di spesa attuali e l’impatto atteso dell’innovazione.

Digitalizzazione e governance dei dati per l’appropriatezza

Anna Marra, Direttore Dipartimento Farmaceutico Azienda Ospedaliero Universitaria – Az USL di Ferrara ha affrontato il tema dei limiti riscontrati negli attuali sistemi digitali di monitoraggio, identificando “l’interoperabilità dei sistemi informativi” come il “grande tema”. Ha chiarito che: «La capacità di correlare dati provenienti da database amministrativi, di consumo e clinici differenti rappresenta una sfida significativa. Una possibilre soluzione – ha aggiunto – è creare dei business object o comunque dei drepository che correlino i vari sistemi informativi anche all’interno di uno stesso territorio provinciale con diverse aziende». In merito all’applicazione dell’intelligenza artificiale, ha precisato che al momento: «Non è applicata per la previsione dei consumi nelle nostre Aziende sanitarie, sebbene si utilizzino sistemi tradizionali molto avanzati per l’analisi e la correlazione di dati di consumo con dati clinici». L’obiettivo finale, ha concluso: «È standardizzare i criteri di appropriatezza condivisi a livello interregionale, basandosi sui pilastri di sicurezza, efficacia e sostenibilità economica, abbattendo le differenze tra le diverse aziende sanitarie e ospedaliere per parlare lo stesso linguaggio e raggiungere un risultato comune, che sia misurabile. Il potenziamento del governo dei dati, anche con l’uso di sistemi di AI, è improrogabile per offrire un quadro più chiaro delle necessità di acquisto e delle aree di opacità».

La giornata si è conclusa con l’impegno a proseguire il cammino di confronto tra tutti gli attori coinvolti nel processo di acquisto e cessione del farmaco, con l’obiettivo di migliorare le politiche di gestione e garantire la necessaria sostenibilità e appropriatezza per percorsi terapeutici mirati a un uso ottimale dei farmaci e alla governance della spesa.


Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA

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