La trasformazione in house dell’Azienda Siciliana Trasporti avviata lo scorso 1 luglio sembra non dare gli effetti sperati sul sistema di trasporto pubblico regionale. Per questo motivo la Faisa Cisal torna a chiedere alla Regione Sicilia un impegno concreto per i lavoratori dell’AST.

Tanti i problemi messi in evidenza dalla sigla sindacale: mancanza di mezzi (nonostante le risorse messe a disposizione dalla Regione), un piano di risanamento poco efficace, nessun piano industriale, presunte assunzioni e progressioni di carriera, sedi territoriali allo sbando e passeggeri senza garanzie.

Non ci sono relazioni industriali – afferma il segretario regionale Faisa Cisal, Romualdo Moschella – perché la Presidenza di Ast è molto impegnata, a tal punto da non ritenere opportuno il confronto con le OO SS.

A farne le spese, ancora una volta, sono i lavoratori effettivi e i somministrati. Questi ultimi messi alla porta dopo anni di sacrifici professionali ed economici.

Noi ci siamo sempre esposti – conclude Moschella – e siamo pronti ad un confronto serio, ma abbiamo bisogno che l’interlocutore ci ascolti”.


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