In barba alle richieste di aiuto dei vitivinicoltori che conferiscono il loro prodotto alle cantine sociali, il governo regionale ha deciso comunque di pubblicare il bando per l’ammissione ai finanziamenti Campagna 2023-2024. Un bando che a gran voce nei giorni scorsi avevamo chiesto di ritirare perché iniquo dato che finisce per privilegiare le aziende private a danno di quelle sociali”.

Non arretra di un passo il deputato regionale Dem, Dario Safina e torna all’attacco del governo Schifani che a suo dire “rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto produttivo siciliano a vantaggio di pochi privati”.

Dall’analisi dei numeri riportati nella tabella allegata infatti, emerge che il totale del contributo concesso, con la misura OCM investimenti, nel periodo di riferimento 2015 – 2023 è di euro 182.576.984 di contributo a fondo perduto pari al 50% dell’investimento complessivo di euro 365.153.968. La percentuale di contributo concesso alle aziende private è pari all’85,73% contro il 14,27% concesso alle cantine sociali, malgrado queste ultime lavorano circa il 70% dell’uva prodotta in Sicilia.

Se però analizziamo il quantitativo del vino confezionato nel periodo 2012/2022 “dati IRVO” si evidenzia che i volumi di vino “espressi in Hl” confezionati, non sono aumentati nonostante, la Regione Siciliana abbia finanziato, con oltre 180 milioni di euro, il potenziamento delle strutture di trasformazione e di confezionamento prevalentemente rappresentate da aziende private.

Il problema di fondo è il sistema di attribuzione dei punteggi che di fatto non permette alle strutture sociali, come le Cantine Cooperative, di raggiungere i 22 punti basi minimi per partecipare al bando e accedere ai finanziamenti.

Un vero e proprio scandalo in piena regola – sottolinea l’onorevole Safina – perpetrato ormai da più di un decennio e a cui va subito messo un punto. Non ci fermeremo fino a quando questo scempio non sarà fermato, il bando ritirato e si procederà alla rimodulazione di due avvisi distinti e separati per i due settori: quello sociale e quello privato, che non possono essere posti in sleale competizione”.

E conclude il deputato trapanese: “Siamo pronti a scendere in piazza al fianco delle cantine sociali e delle migliaia di piccoli produttori siciliani fintantoché i rappresentanti di questo governo regionale non rinsaviranno e ascolteranno le loro richieste. Amministrare una comunità significa prestare attenzione alle esigenze dei cittadini e non calare dall’alto provvedimenti capestri che favoriscono pochi a discapito dell’intera collettività”.

 

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