Aperte le iscrizioni al laboratorio di teatro sociale che si terrà a Gangi e nelle Petralie
Il teatro come strumento di rigenerazione della memoria collettiva delle “comunità restanti”. Nelle alte Madonie, ed in particolare nei paesi di Gangi, Petralia Soprana e Petralia Sottana, ha preso il via il progetto “Pane e Pietre. La comunità che resta” che, attraverso lo strumento del teatro sociale e di una residenza di creazione per professionisti, intende mettere a tema la spinosa questione dello spopolamento delle aree interne. Il progetto delle OfficineTeatrali quintArmata, finanziato dal FUS (Fondo Unico dello spettacolo) e promosso dal Comune di Palermo, dalla città Metropolitana di Palermo, in collaborazione con i Comuni di Gangi, Petralia Soprana e Petralia Sottana e l’Associazione “L’Urlo”, è rivolto a tutti i cittadini madoniti, con particolare attenzione a tutte quelle realtà associative che vivono e operano nel territorio.
“Ormai da decenni le Madonie subiscono uno spopolamento dei paesi, con un conseguente depauperamento dei rapporti sociali che incenerisce il patrimonio condiviso di pratiche e beni immateriali – afferma il regista e direttore artistico del progetto Santi Cicardo. – L’alterazione della densità dei luoghi cambia la topologia degli abitati, degli spazi condivisi e dei vissuti personali. Spesso le soluzioni si limitano a considerare questi paesi, oggetti museali da esibire al turismo mordi e fuggi, trascurando le necessità e urgenze di coloro che restano e a fatica ci vivono, anzi aumentarne l’apatia abitativa. Da queste considerazioni generali “Pane e Pietre. La comunità che resta” prende le mosse per realizzare un’azione che attraverso la vivificazione della memoria e con l’ausilio di tutti gli strumenti di un “teatro di comunità”, possa agevolare nuove forme di aggregazione e stimolare nella “comunità dei restanti”, un nuovo protagonismo. Nessuna malinconia o tentativo folkloristico di ricostruzione di un tempo passato mitico e irenico, peraltro mai esistito, quanto piuttosto la voglia di riaffermarci come una Comunità viva e attiva”
Il progetto “Pane e Pietre: la comunità che resta” si compone di tre azioni: un laboratorio itinerante di teatro sociale della durata di 30 ore, dal titolo “Il tempo perduto”. Una residenza di creazione, della durata di 10 giorni, dal titolo “Il tempo rivissuto” e dallo spettacolo, “Pane e Pietre”, che sarà rappresentato nei tre comuni coinvolti dal progetto. “L’idea – continua Cicardo – è quella di creare un grande affresco sulla cultura legata al pane. Lo spettacolo, che nascerà dalla collaborazione di artisti professionisti e cittadini, avrà delle parti che saranno le stesse per i tre comuni in cui sarà rappresentato, e delle parti uniche e specifiche per ognuno di essi. Accanto a tutto questo, creeremo l’archivio digitale MEME (MEmory Madonie Expo), in questa fase come sito internet, ma con l’ambizione in futuro di implementarlo per la creazione di luoghi virtuali e ibridi.
Questa prima fase del progetto riguarda in particolare il laboratorio “Il tempo perduto”. “Attraverso una ricerca sul campo si recupereranno le memorie sonore, (canti, preghiere, giaculatorie), visive (archivi fotografici privati e pubblici) e di narrazioni orali madonite – spiega Leonardo Bruno che del progetto è un altro promotore. Il tema che le OfficineTeatrali quintArmata (OTqA) hanno scelto è quello del rapporto tra il pane e lo spazio di istituzioni socio-economiche, di vissuti privati e pratiche condivise che esso crea attorno a sé. Gli strumenti utilizzati saranno quelli dell’intervista, della registrazione audio, della ripresa paesaggistica e del teatro di comunità in cui le esperienze possano essere condivise in forma laboratoriale”.
Il laboratorio diviso in 3 moduli di 10 ore si svolgerà nei comuni di Gangi, Petralia Soprana e Petralia Sottana, dalle 16 alle 19, secondo il seguente calendario: 6, 13, 20 luglio, al Centro “Assunta Rinaldi” di Petralia Sottana; 7, 14 e 21 luglio, a Petralia Soprana, presso l’Aula Polifunzionale; 8, 15 e 22 luglio a Gangi, presso l’aula Polifunzionale, il 28 luglio è prevista una sessione di registrazione, presso lo Studio “Alta Quota” di Petralia Soprana.
“Ci piacerebbe che i partecipanti ai laboratori – aggiunge Santi Cicardo – potessero partecipare a tutti gli incontri, in tutti i comuni interessati. Forse la prima tara che dovremo imparare a toglierci è quella di far coincidere le Madonie con il nostro, ripensandole, piuttosto, come un luogo geografico e culturale, unico, aperto e interconnesso”
A condurre i laboratori saranno: Leonardo Bruno (Musicista/Producer); Santi Cicardo (Regista e Attore); Francesco Gulizzi (Attore) e Patrizia Veneziano (Coreografa). “La frequenza è libera, gratuita, senza limite di età e aperta a tutti coloro vogliano contribuire alla ricerca, alla vitalità della comunità e a divertirsi nello sperimentare il gioco teatrale. Uno speciale invito a partecipare vogliamo rivolgerlo ai nostri anziani che della memoria collettiva sono i custodi”.
Info e prenotazioni: otqacreazioni@gmail.com – 349 2200931 (Direzione Artistica)
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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