L’incontro si terrà oggi 27 maggio, ore 17, nei locali della Cooperativa di Comunità “Trame di quartiere” (via Pistone 59, quartiere San Berillo)
Sempre più frequentemente si parla di “Habitability”, di “Social Housing”, di “disagio abitativo”.
Perché avere un alloggio che funga da adeguato riparo, è un diritto che ognuno dovrebbe avere.
Ma mentre sono molte le Costituzioni che riconoscono il “diritto alla casa”, nella Costituzione Italiana è affermato solo indirettamente. Il problema, dunque, è come far sì che questo sia garantito concretamente a tutti, anche grazie all’edilizia residenziale sociale.
Sono queste le motivazioni che hanno indotto l’avvocata del Foro di Catania, Mattia Gattuso esperta in diritto assistenziale, penale ed amministrativo, candidata alle Elezioni Europee dei prossimi 8/9 giugno nella lista del Partito Popolare Europeo – Alternativa Popolare (per la circoscrizione insulare Sicilia e Sardegna) a confrontarsi con altri candidati e candidate all’incontro organizzato dal Sunia Sicilia dal tema: “Il diritto all’abitare per un’Europa sociale e dei diritti”, che si terrà lunedì 27 maggio alle ore 17.00, nei locali della Cooperativa di Comunità “Trame di quartiere” in via Pistone 59, a San Berillo.
“Nel passato – afferma Mattia Gattuso, detta Tea – le politiche sociali della casa, con la legislazione della fine degli Anni 70, si sono concretizzate nel cosiddetto equo canone con il quale il legislatore ha designato l’ammontare massimo del corrispettivo che il conduttore di un immobile urbano adibito a uso di abitazione può versare al locatore. In sostanza una “tutela” che garantiva la conduzione di un immobile anche a chi non disponeva di solide risorse economiche. Questa legislazione, che comprimeva il diritto dei proprietari, è stata superata negli Anni 90 con i “patti in deroga” prima, e con il “canone libero” dopo”.
“Viste dall’Europa – prosegue l’avvocata – le politiche sociali devono tenere conto dei costi per rendere green gli immobili, che non sono affatto indifferenti. Va ricordato che la Direttiva “Case green”, come atto legislativo europeo, necessita di recepimento e comporterà che ciascuno stato membro avrà l’obbligo di adeguare la propria legislazione alla direttiva prevedendo che entro il 2030 si arrivi alle emissioni zero; ed entro il 2040 che non si utilizzino più le caldaie a gas. Ma tali interventi – conclude – hanno dei costi non sostenibili da tutti e in una nazione come l’Italia, in cui vi è il maggior numero in Europa di proprietari di immobili, è evidente che bisognerà fare i conti con tale adeguamento. Occorrerà far sentire la propria voce in Europa per fare ottenere le necessarie agevolazioni ai proprietari meno facoltosi. In questo senso occorrerà intervenire”.
Luogo: Cooperativa di Comunità “Trame di quartiere” , via Pistone, 59, CATANIA, CATANIA, SICILIA
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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