Enna fu l’unica città siciliana in cui canadesi e angloamericani entrarono alla pari, la mattina del 20 luglio 1943: nelle campagne attorno si combatte e la città era una vera roccaforte, fino a pochi giorni prima, sotto il controllo della controffensiva tedesca che da qui dominava l’intera Sicilia. Sotto i bombardamenti alleati che precedono lo Sbarco, morirono molti civili; una guarnigione di giovani soldati italiani, tentando di scappare sotto le bombe e non conoscendo il territorio, cadrà da una delle rocche su cui è abbarbicata la città. Lo raccontano l’assessore comunale al Turismo di Enna, Walter Cardaci, e il suo collega alla Comunità Educante, Giuseppe La Porta. “Come amministrazione puntiamo molto sulla memoria di questi eventi – dicono – non soltanto per ricordare i morti di ogni bandiera, ma anche per far conoscere ai giovani la storia del nostro Paese”. Ieri Enna ha ospitato la commemorazione dei caduti di ogni schieramento: è stata questa una delle tappe del WRAP – il walk for remembrance and peace – il cammino che una decina di appassionati canadesi, sotto la guida del mecenate Steve Gregory, ripercorre il percorso delle truppe alleate. Da Pachino, dove è avvenuta la prima commemorazione nel punto dove avvenne lo sbarco, i canadesi stanno risalendo l’isola; dopo Caltagirone hanno raggiunto Enna dove è stata deposta una corona al monumenti ai caduti, in piazzale delle Rimembranze, con i rappresentanti dei diversi schieramenti. La prossima tappa sarà Leonforte dove verrà ricordata la costruzione sulla statale 121 del primo ponte Bailey in Europa: gli inglesi lo allestirono sotto i bombardamenti per poter superare il Vallone Pietrangelo e far procedere i carri armati, visto che il ponte civile era stato fatto saltare in aria dai tedeschi. Il cammino si chiuderà sabato prossimo (29 luglio) al cimitero di Agira dove riposano oltre 400 caduti canadesi.
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