Sono passati sette mesi da quando la nuova amministrazione comunale di Taormina ha preso il timone della città, promettendo una “marcia in più” rispetto alla precedente. Ma qual è stata la rotta seguita finora? E quali sono stati i risultati ottenuti? Proviamo a fare un bilancio, basandosi su dati, fatti e testimonianze.
– Amministrazione ordinaria: In questi mesi, l’amministrazione ha emanato oltre 311 atti tra delibere e determine, per una spesa di circa tre milioni di euro. Questa cifra potrebbe sembrare elevata, lo è considerato che trattasi di spesa corrente vincolata dal DM 28 dicembre 2022 e dallo stato di dissesto!
Ma quali sono stati i benefici per i cittadini? E quali sono stati i criteri di scelta delle priorità?
– L’azienda speciale proveniente da una liquidazione “farlocca” in in difficoltà finanziarie, ha subito una profonda riforma organizzativa, che non poteva essere fatta a causa del dissesto, ha approvato una nuova pianta organica, un piano programma e effettuato l’assunzione di 40 dipendenti a tempo pieno, per un costo annuo di oltre un milione e duecentomila euro, assunzioni che a norma delle regole sul dissesto Comunale non potevano essere fatte!
Inoltre queste decisioni sono state prese senza una preventiva valutazione delle esigenze e delle risorse disponibili, e senza un’adeguata consultazione dei rappresentanti dei lavoratori
Il risultato è stato un aumento dei costi di gestione che si rifletteranno sullo stato patrimoniale dell’azienda e la qualità dei servizi offerti ai cittadini, come testimoniato dalle numerose lamentele e segnalazioni pervenute affatto migliorate..
– Tributi: Una delle prime iniziative dell’amministrazione è stata quella di avviare un’azione perentoria e poco studiata dei tributi non esatti, relativi agli anni precedenti al 2021 di competenza della OSL, Commissione straordinaria di liquidazione e dei successivi anni di competenza del Comune.
Questa operazione, presentata come un atto di giustizia e trasparenza, ha in realtà generato confusione e disagio tra i contribuenti, che si sono visti recapitare delle cartelle esattoriali spesso errate o illegittime. Molti cittadini si sono recati agli uffici comunali per chiedere chiarimenti e spiegazioni, ma hanno trovato solo lunghe file e risposte evasive. Alcuni hanno anche deciso di ricorrere al giudice, per contestare le richieste avanzate dal Comune.
– Appalti e manifestazioni di interesse: Un altro ambito in cui l’amministrazione ha dimostrato una scarsa trasparenza è quello degli appalti e delle manifestazioni d’interesse per l’affidamento di servizi e forniture. In questi mesi, sono stati numerosi i casi in cui il Comune ha proceduto con appalti diretti, senza un’adeguata pubblicazione dei bandi e senza una reale concorrenza tra le imprese. In altri casi, sono state indette delle manifestazioni d’interesse, ma con dei requisiti talmente restrittivi da favorire solo alcune ditte, queste pratiche, oltre a violare i principi di legalità e imparzialità, hanno impedito al Comune di ottenere le migliori offerte sul mercato, con un danno economico per le casse pubbliche e per i cittadini.
– Pianificazione urbanistica e commerciale: Uno dei settori più delicati e importanti per il futuro di Taormina è quello della pianificazione urbanistica e commerciale. L’amministrazione ha annunciato l’avvio della procedura per il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), che dovrebbe regolamentare lo sviluppo futuro della cittadina, e tutelare ill territorio,i paesaggi e i panorami.
Tuttavia, questa procedura è ancora in fase embrionale e non si conoscono i criteri e gli obiettivi che la guideranno.
Nel frattempo, si assiste a una cementificazione selvaggia e indiscriminata, che minaccia il patrimonio storico, artistico e naturale della città. Allo stesso modo, non si conosce una chiara strategia per l’attività commerciale, che dovrebbe essere sostenuta e valorizzata, ma anche regolamentata e disciplinata.
In particolare, non si capisce quale sia la logica che ha portato a concedere o negare le concessioni di suolo ai pubblici esercizi, con evidenti disparità di trattamento tra i diversi operatori.
– Interventi finanziari: Nonostante le ristrettezze imposte dalla situazione di liquidazione in cui versa il Comune, l’amministrazione ha proposto ed eseguito notevoli interventi finanziari, spesso senza una adeguata motivazione e copertura. Tra questi, spiccano i trasferimenti di fondi alla Rete Fognante, che gestisce il servizio di depurazione. Questa, ha ricevuto dal Comune oltre 2 milioni di euro.
Questo è il quadro che emerge dall’analisi dei primi sette mesi di governo della nuova amministrazione. Un quadro che non ci sembra affatto corrispondere alla “marcia in più” promessa in campagna elettorale, ma piuttosto a una marcia indietro, che sta compromettendo il presente e il futuro di Taormina. Una città che merita di più, che ha bisogno di più, che chiede di più. Una città che non si accontenta di essere un mero centro commerciale, ma che vuole essere un centro di cultura, di arte, di bellezza, di storia. Una città che non si lascia abbindolare da slogan e proclami, ma che pretende fatti e risposte. Una città che non si rassegna, ma che si ribella. Una città che vuole cambiare, davvero.
Giuseppe Manuli cittadino e Repubblicano
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