Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profondo cordoglio per la tragica morte di Paolo Taormina, giovane di 21 anni, assassinato nella notte tra sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025 davanti al pub di famiglia “O Scrusciu”, nel centro di Palermo, mentre cercava di sedare una rissa. La vicenda rappresenta non solo una perdita personale irreparabile, ma un drammatico monito per la collettività, che invita a riflettere sull’urgenza di promuovere la cultura della legalità e di prevenire la violenza tra i giovani.
L’autore del delitto, Gaetano Maranzano, 28 anni, figlio di un noto pregiudicato dello Zen, ha ammesso di aver “perso il controllo”. La dinamica del crimine e la pubblicazione di contenuti ispirati alla criminalità organizzata sui social dimostrano come la violenza possa essere interiorizzata e spettacolarizzata, diventando modello negativo per i giovani.
La città di Palermo ha reagito con una fiaccolata silenziosa di oltre duemila persone la sera del 12 ottobre, da piazza Politeama al Teatro Massimo, unendo genitori, studenti, insegnanti e cittadini in un gesto collettivo di dolore, memoria e impegno civico. Davanti al locale dove Paolo è stato ucciso, sono stati deposti fiori come simbolo di rispetto e di speranza. La manifestazione ha posto l’accento sull’urgenza di difendere la vita dei giovani e di restituire loro un futuro di sicurezza, valori e prospettive.
In questa tragedia emerge con forza il ruolo strategico della scuola. Essa non può limitarsi a trasmettere conoscenze disciplinari, ma deve assumere la funzione di laboratorio permanente di formazione civile, etica e sociale, dove si promuovano i valori della responsabilità, del rispetto della vita, della convivenza e della legalità. L’educazione alla legalità deve diventare esperienza quotidiana, capace di incidere sulle scelte dei giovani e di prevenire l’adozione di comportamenti devianti.
Il CNDDU propone l’istituzione della “Giornata nazionale della Cultura della Legalità e della Responsabilità Giovanile”, da celebrare il 20 novembre di ogni anno, in coincidenza con la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (ONU). La scelta di questa data ha un forte significato socioeducativo: collegare la promozione della legalità e della responsabilità civica dei giovani ai diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza permette di radicare nelle scuole valori di tutela, partecipazione e rispetto reciproco, trasformando la giornata in un momento di riflessione concreta e di azione formativa per studenti, docenti e famiglie.
La giornata rappresenterà un’occasione per laboratori, incontri, testimonianze e attività didattiche finalizzate a interiorizzare la cultura della legalità e della cittadinanza attiva tra gli studenti, con il chiaro obiettivo di prevenire comportamenti devianti e promuovere l’impegno civile. Essa dovrà coinvolgere non solo studenti e insegnanti, ma anche famiglie, enti locali e associazioni, per costruire una rete educativa capace di sostenere la crescita civile dei giovani e la coesione sociale della comunità.
Inoltre, il CNDDU invita le scuole a promuovere momenti di riflessione sulle conseguenze della violenza, sul valore della responsabilità individuale e sul rispetto delle regole come strumenti di libertà, non di limitazione. La memoria di Paolo Taormina diventa così leva educativa per far comprendere ai giovani che la legalità è scelta consapevole, quotidiana e condivisa.
La memoria di Paolo non deve essere relegata alla cronaca. Deve trasformarsi in strumento di educazione e di prevenzione, guida per insegnanti e famiglie, stimolo per i giovani a interiorizzare la cultura della legalità come scelta di vita. La società, insieme alle istituzioni scolastiche, ha il dovere morale di trasformare il dolore in azione formativa, affinché nessun altro ragazzo sia vittima della violenza e dell’indifferenza.
Paolo rappresentava la parte migliore della gioventù: il coraggio, la responsabilità, la capacità di agire per gli altri. Il suo esempio deve essere faro educativo e civile, richiamo costante per tutti coloro che operano nella scuola e nella società, affinché la memoria diventi forza di rinascita e di rinnovamento culturale.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU

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