EndoTAVI è il nome del progetto di ricerca, finanziato grazie ai fondi stanziati dal PNRR (del valore di 5 milioni di euro in 3 anni) e attivo in maniera fattiva da metà del 2022, che ha la finalità di studiare, definire e diagnosticare tutti i fattori predittivi della disfunzione della protesi biologica della valvola aortica, impiantata sia con tecnica chirurgica (SAVR – chirurgia open) che con tecnica percutanea (TAVI – Transcatheter aortic valve implantation, ovvero Impianto valvolare aortico transcatetere).

Il progetto EndoTAVI è costituito da un partenariato di quattro aziende in collaborazione con le università, che vede come capofila Maria Eleonora Hospital, Ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research accreditato con il SSN, ospedale palermitano centro di riferimento per il Sud Italia nell’ambito del trattamento delle patologie cardiache.

I principal investigator, ovvero gli specialisti incaricati della ricerca, sono il prof. Khalil Fattouch, direttore del dipartimento di chirurgia Cardio-Toraco-Vascolare di Maria Eleonora Hospital, unico italiano nella commissione del Mitral Conclave, membro della commissione dell’AATS nonché direttore della Mitral Academy (associazione italiana indipendente, presieduta dal prof. Giuseppe Speziale, coordinatore delle Cardiochirurgie di GVM Care & Research) e il dott. Marco Moscarelli, cardiochirurgo a Maria Eleonora Hospital, insieme a componenti dello IEMEST di Palermo (Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia), dell’Università degli Studi di Palermo e delle aziende Kappadue Innovazione e Intent Integration Management.

Il progetto di ricerca EndoTAVI, attraverso un ambiente di lavoro ibrido in cui collaborano diversi specialisti, studia i fattori di interazione tra la protesi e il paziente, sia pre che post impianto. Come vengono studiati questi fattori? I pazienti selezionati – il 99% dei quali è stato sottoposto a intervento di sostituzione della valvola aortica proprio presso Maria Eleonora Hospital con tecnica TAVI o SAVR, soggetti relativamente giovani per consentire uno studio prolungato nel tempo sulla durabilità della protesi impiantata – vengono monitorati attraverso un esame TAC ma anche mediante prelievi del sangue ed esami di laboratorio ad alta specificità utili ad individuare dei marker (citochine, elementi di coagulazione,…).

Maria Eleonora Hospital è tra i centri a più alto volume in Regione per quanto riguarda gli interventi di TAVI. Per dare corso al progetto e data la vocazione all’Alta Specialità in ambito cuore, presso l’ospedale palermitano di GVM Care & Research si sta implementando una sala ibrida, una sala operatoria di ultima generazione, che sarà operativa a partire dai primi mesi di gennaio 2024. La sala ibrida dispone di tecnologie operatorie e diagnostiche d’avanguardia ed è progettata per consentire sinergie tra équipe medico-chirurgiche diverse (ad esempio tra specialisti in cardiochirurgia e in cardiologia interventistica) per operazioni in un’unica seduta anche in casi particolarmente complessi, ampliando così le possibilità di intervento e il target di pazienti.

Segno che gli sforzi collettivi per implementare tecnologie e supportare la ricerca stanno andando nella giusta direzione, il progetto EndoTAVI è stato già oggetto di cinque pubblicazioni su riviste internazionali, come l’International Journal of Cardiology, il Journal of Cardiovascular Computed Tomography, il The American Journal of Cardiology.

L’obiettivo ultimo è, una volta individuati i fattori che portano ad una disfunzione precoce, indirizzare il paziente verso il miglior trattamento rispetto al suo specifico caso e garantire di conseguenza un funzionamento della protesi ancor più duraturo.

Nei giorni scorsi si è tenuto a Palermo un congresso con incontri dedicati alla condivisione degli avanzamenti del progetto di ricerca EndoTAVI. L’appuntamento – dal nome “Approccio multidisciplinare alle patologie cardiovascolari: dalla prescrizione al trattamento” – ha visto il prof. Fattouch alla presidenza e il dott. Moscarelli in qualità di responsabile scientifico. Moltissimi i nomi della faculty che sono intervenuti con focus specifici sui diversi approcci più innovativi e performanti per il trattamento delle differenti patologie cardiovascolari, tra cui anche il prof. Giuseppe Speziale con un intervento-riflessione sul “Futuro della cardiochirurgia. Cosa è cambiato negli ultimi anni, cosa ci aspetta nel futuro”.

“Il congresso è stato ricco di contenuto scientifico e mosso da discussioni di alto profilo – commenta il prof. Fattouch –. Un tavolo tecnico di questa tipologia è di fondamentale importanza sia per il tessuto imprenditoriale siciliano, e non solo, ma anche per quello accademico della ricerca scientifica. Nel prossimo futuro ci aspetta un’azione molto importante da compiere, ovvero saper gestire al meglio i fondi del PNRR, del FES e altri finanziamenti, per promuovere lo sviluppo socio-economico-culturale-scientifico non solo della nostra Regione, ma dell’intero Paese. Abbiamo affrontato in una tavola rotonda anche il tema della digitalizzazione della sanità, dello sviluppo della ricerca e di conseguenza dello sviluppo delle imprese in quanto la ricerca da traslazionale si traduce in industriale. E ancora, come attrarre talenti, implementare il tessuto umano con risorse, e quindi il tema dell’istruzione è stato affrontato con spunti interessanti. Infine non possiamo dimenticare la nostra dimensione umana e di conseguenza urbana: tutto deve fare sistema”.

Il congresso ha visto anche la partecipazione e gli interventi di istituzioni e autorità nelle persone di: il prof. Roberto La Galla, Sindaco del Comune di Palermo, Lorenzo Ruisi, dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive della Regione Siciliana, il prof. Massimo Midiri, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, e il dott. Salvatore Iacolino, Direttore Generale Dipartimento per la pianificazione strategica dell’Assessorato alla Salute Regione Sicilia.

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