Dei circa tremila mauriziani, perfettamente integrati a Palermo, ce n’è uno che in particolare ha fatto di Santa Rosalia, patrona del capoluogo isolano, la sua santa protettrice. Lui è Rajendra Bitrayya (nella foto, il primo da destra) giunto a Palermo il 23 settembre 1986 con un solo enorme carico di speranze.
«La prima volta che i misi piede a Palermo, la città mi diede subito una particolare carica facendo esplodere dentro di me il desiderio di cambiare vita dando speranza al mio futuro. Ma, il mio esiguo bagaglio, l’innata cultura Creola, la mia unica lingua fatta di solo francese e poco denaro in tasca fecero ben presto esplodere dentro di me un terremoto di paure e incertezze. Ma una domenica, in un giorno buio, quando ormai stavo per arrendermi, con l’idea fissa di tornarmene a Port Louis, conobbi la Santuzza, proprio al Santuario di Monte Pellegrino. E a lei affidai immediatamente le mie problematiche. Con il cuore a pezzi, le chiesi la forza per potermi integrare nella mia nuova città. Le chiese anche la grazia di poter trovare un posto di lavoro e quella di continuare gli studi. Ben presto, la Santuzza rispose alla mia preghiera e da quel giorno Santa Rosalia divenne guida e punto di riferimento nei momenti più difficili della mia vita. Per ringraziarla, oltre alla fedele dedizione, decisi, da buon palermitano acquisito, di dedicarle l’acchianata (la salita) a piedi scalzi verso il Santuario portandole delle rose e affidando ogni momento della mia vita alle sue grazie».
«Altro momento in cui la Santuzza risposte alle mie preghiere – presegue Rajendra – fu nel 2020 quando mia moglie, a causa di una grave patologia, che la costrinse a muoversi sulla sedia a rotelle, subì una delicatissima operazione a Milano. Durante il viaggio, sorvolando il cielo di Palermo, chiesi a lei la grazia di ritornare nella mia città con mia moglie e le sue forti gambe. Anche in quella occasione la mia Santuzza non tardò a concedermi la grazia e per ringraziarla decisi di portarle, per ben 9 volte (come le mie traduzioni originali vogliono), un mazzo di rose. Nonostante abbia mantenuto il mio credo induista, la forte presenza nella mia vita della Santuzza e le sue manifestazioni nei miei confronti, mi hanno legato fortemente a lei e per questo che per ben tre volte, in quanto consigliere per la Consulta delle Culture del Comune di Palermo (con delega all’area Salute e Sanità), l’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, mi consentì di sedere accanto alla Santuzza nel carro durante il Festino. Nel 2021 e 2022, invece, l’amore per la Santuzza mi spinse a coordinare e trainare il carro insieme ai delegati della DIGOS».
«La Santuzza – conclude Rajendra Bitrayya – è stata e sarà per sempre il centro della mia vita quotidiana».
Oggi Rajendra, che prenderà parte anche ai prossimi festeggiamenti in occasione del 400° Festino in onore di Santa Rosalia, in programma dal 10 al 15 luglio, lavora in una importante struttura sanitaria altamente specializzata che opera qui a Palermo e non abbandonerà mai la devozione nei confronti di colei che per tutti i palermitani fedeli è la Santuzza.
Luogo: Corso dei Mille, PALERMO, PALERMO, SICILIA
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