“Un blitz maldestro e piratesco che mette a repentaglio pari opportunità, democrazia e capillarità nell’erogazione della formazione, soprattutto scolastica”: è definito così da Beppe Messina, segretario generale Ugl Sicilia, e dalle principali organizzazioni datoriali l’emendamento che andrà in discussione oggi all’Ars – primo firmatario il deputato di Fratelli d’Italia Fabrizio Ferrara – e che mira all’abrogazione della norma che limita, di fatto e di diritto, il tetto massimo ai finanziamenti destinati a ciascun ente, spezzando così un annoso oligopolio. “Insomma – spiega Messina – pochi grandi enti, due o tre, si aggiudicavano somme fino a 25-28 milioni,per fermarci solo ai capitoli di spesa del dipartimento Istruzione e Formazione, e oggi, dopo tre anni di battaglie durissime che avevano portato alla riforma dell’agosto scorso si rischia seriamente di tornare indietro. Ne va – conclude Messina – di un principio di democrazia fissato con grande fatica, e della stessa capillarità nell’erogazione della formazione, segnatamente quella scolastica, rischiando di compromettere pure i rapporti con la scuola pubblica, con la quale invece abbiamo necessità di un confronto leale e partecipativo”.
Opinione condivisa da Federterziario, Anfop Sicilia, Forma.Re., Forma, Cenfop Sicilia, Asef, che sottolineano come “il tentativo di modifica, sarebbe meglio dire di restaurazione, venga portato avanti in maniera talmente subdola da lasciare interdetto anche più di un deputato: l’emendamento si riferisce infatti in maniera criptica all’abrogazione della norma dell’anno scorso, a sua volta abrogativa dell’oligopolio”.
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