“Il traffico che si forma davanti alle scuole siracusane durante gli orari di entrata e uscita degli studenti è estremamente preoccupante”. Così Michele Mangiafico, leader di Civico 4, a nome del movimento.

Le automobili vengono parcheggiate in maniera disordinata ovunque, causando congestione stradale, inquinamento atmosferico e mettendo a rischio la sicurezza dei pedoni, inclusi gli stessi studenti.

Nonostante la presenza di segnaletica stradale, questa non è sufficiente a impedire gli intralci e le violazioni commesse da coloro che non riconoscono o ignorano il diritto primario dei bambini a frequentare una scuola sicura e ad avere spazi urbani esclusivi all’ingresso delle istituzioni scolastiche.

Il problema del caos generato da automobili e motociclette davanti alle scuole ha radici antiche, ma recentemente è stato introdotto uno strumento normativo volto a coinvolgere i comuni nell’affrontare le criticità legate alla mobilità nei pressi degli istituti scolastici: la creazione di zone scolastiche.

Le zone scolastiche rappresentano un tentativo normativo di regolamentare e migliorare la mobilità intorno alle scuole, garantendo un ambiente più sicuro e vivibile per gli studenti, i pedoni e la comunità nel suo complesso.

“Introdotta nel Codice della strada dal D.L. 16-7-2020, n. 76 (cosiddetto decreto semplificazioni, convertito dalla L. 11-9-2020, n. 120) , la zona scolastica modifica il codice della strada, prevedendo la protezione dei pedoni e dell’ambiente nelle strade vicine agli edifici scolastici, e conferisce una speciale discrezionalità alle Amministrazioni comunali nel limitare la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli. – dice Mangiafico – Le zone scolastiche, quindi, possono diventare luoghi parzialmente o totalmente liberi da auto traffico e smog, restando a disposizione, in via prioritaria o esclusiva, di pedoni, biciclette, mezzi per il trasporto di persone con disabilità”.

Una normativa che affronta una lacuna riconosciuta a livello internazionale, dove l’autonomia dei bambini italiani tra i 6 e gli 11 anni è tra le più basse al mondo, principalmente a causa della mancanza di spazi urbani protetti e dedicati.

Siracusa ha implementato la legge in modo parziale, con solamente due casi di “isole protette” realizzate nelle scuole “Paolo Orsi” e “Lombardo Radice”. Questo lascia gli altri istituti in una sorta di isolamento rispetto alla risoluzione del problema e all’effettiva applicazione della legge.

“Il Consiglio comunale – ricostruisce Mangiafico – è intervenuto il 19 settembre 2023 con delibera numero 73 per varare l’ennesima “lettera morta” che caratterizza gli ordini del giorno del civico consesso, di cui l’Amministrazione comunale puntualmente se ne frega, mentre i consiglieri hanno assecondato la necessità di pulire le loro coscienze dal punto di vista formale. Nella sostanza, la richiesta della presenza delle forze dell’ordine davanti a tutte le scuole della città, all’entrata e all’uscita, è rimasta una chimera. Qualcuno inserì addirittura una figura “mitologica”: il “nonno vigile”, mai visto”.

L’istituto comprensivo Salvatore Raiti ha avviato in queste ore una raccolta firme tra i genitori per l’applicazione della legge sulla zona scolastica in via Pordenone, che si presta a questa soluzione e che raccoglie tutte le criticità e i disagi sopra esposti.

“Abbiamo sostenuto questa raccolta in occasione della diretta social di ieri pomeriggio nella quale sono intervenute la presidente del consiglio di istituto, Maria Infantino, e una mamma di un bimbo, Daniela Assetta, presentando l’iniziativa e con le loro testimonianze. La questione, tuttavia, – conclude Mangiafico – riguarda tutte le scuole abbandonate dall’Amministrazione e dove la legge non ha trovato ancora applicazione”.


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