I primi movimenti franosi, sul versante nord della Rocca San Pantheon di Troina, nell’Ennese, risalgono alla metà degli anni Novanta e da allora sono stati eseguiti solo interventi parziali. Occorreva però una soluzione organica ed è quella prima programmata e successivamente finanziata dalla Struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Sulla base di questa pianificazione, gli Uffici di piazza Ignazio Florio diretti da Maurizio Croce hanno infatti espletato la gara che ha visto piazzarsi al primo posto la Pellegrini Consolidamenti srl di Narni, con un ribasso del 30,2 per cento.

Ci troviamo in un’area che ha una classificazione R4, di rischio molto elevato, a valle del costone. E’ il quartiere Arcirù – letteralmente ‘ricco di acqua’ – tra la zona commerciale di San Basilio e la chiesa Madonna del Soccorso. L’obiettivo è quello di restituire la piena e sicura fruibilità dei luoghi, densamente popolati e con numerose abitazioni e uffici pubblici, sia su via Armando Diaz sia su viale Vittorio Veneto, per evitare che possano ripetersi altri crolli di massi, come quelli che si verificarono tra il 2016 e il 2017 e che raggiunsero alcune case e le vie adiacenti. Il progetto prevede il disgaggio e la pulitura delle pareti rocciose, la collocazione di reti e di funi d’acciaio oltre a quella di una barriera paramassi.

Ma gli interventi della Regione non si fermano qui. Indagini e progettazione esecutiva: l’iter per la messa in sicurezza della rupe sulla quale sorge il castello di Brolo, centro del Messinese, compie un nuovo passo in avanti. L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico ha infatti affidato la pianificazione dell’intervento che consentirà di consolidare, dopo nove anni, il costone pericolante che sovrasta diverse abitazioni. Nel 2011 una frana improvvisa aveva trascinato con sè le strutture di rinforzo in pietra costruite anticamente per trattenere un tratto roccioso instabile, coinvolgendo anche il piazzale antistante la torre. L’intervento, finanziato con oltre quattro milioni di euro dalla Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce, è rimasto finora sempre sulla carta ma adesso, una volta acquisito il progetto che è stato affidato a un raggruppamento di imprese che fa capo alla Artec di Taormina, gli uffici di Palermo potranno bandire anche la gara per fare partire i lavori.

Dalla realizzazione delle opere che dovranno definitivamente arrestare i movimenti franosi dipende, tra l’altro, il via libera alla creazione di un parco urbano, già previsto dal Piano regolatore e pensato dall’amministrazione cittadina per valorizzare una zona di grande interesse storico. Per assicurare l’incolumità della gente e tutelare l’antico borgo medievale che sorge attorno al castello sarà anzitutto necessaria una accurata regimentazione delle acque piovane, prevedendo il disgaggio dei massi pericolanti e l’estirpazione della vegetazione che ne favorisce l’instabilità. Dovranno, inoltre, essere installate reti metalliche agganciate al terreno e realizzati muri di sostegno.

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