Con la scusa di essere un donatore avrebbe compiuto 15 furti al Centro trasfusionale dell’ospedale Umberto I di Enna un giovane di 24 anni, originario di Calascibetta, che è stato denunciato con l’accusa di furto aggravato continuato. Ad identificarlo sono stati gli agenti della Squadra mobile di Enna che sono riusciti a risalire a lui grazie alla segnalazioni di qualche paziente ed operatore medico della struttura, insospettiti da quell’assidua presenza del giovane.

L’indagato, dalle informazioni fornite dalla Questura di Enna, avrebbe portato via mascherine, detergenti per la sanificazione, termometri e camici, allo scopo, secondo la polizia, di “arrecare nocumento al Reparto preso di mira”. Infatti, quei furti  avrebbero creato non pochi problemi alla struttura ospedaliera, in concomitanza con l’emergenza sanitaria. Una parte della refurtiva è stata trovata nell’abitazione di famiglia, anche se i genitori erano del tutto oscuri alle scorribande del ragazzo, l’altra, invece, è stata rintracciata in una scarpata in prossimità dello svincolo di Enna dell’autostrada Catania-Palermo. Spesso si sarebbe recato al Centro trasfusionale e proprio in quei momenti avrebbe studiato i piani per rubare la refurtiva ma altre volte avrebbe messo piede in ospedale con la scusa di andare a trovare la nonna, ricoverata all’Umberto I.

“Il giovane aveva anche scattato – spiegano dalla Questura di Enna – delle fotografie della refurtiva che custodiva sul cellulare così come altre foto sarebbero state utili per commettere ulteriori furti di oggetti da lui individuati. Il ragazzo, dopo un’iniziale reticenza, ammetteva di aver commesso ben 15 furti, asportando ogni cosa che potesse risultare utile. Egli stesso conosceva il Centro trasfusionale poiché donatore di sangue, quindi in quelle occasioni studiava cosa e come rubare”. Gli agenti di polizia stanno provvedendo a catalogare tutta la merce trafugata, che è sotto sequestro su disposizione della Procura, ma una volta completate tutte le procedure, la refurtiva ancora utilizzabile sarà restituita all’azienda sanitaria.