Oggi, due aprile, in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della consapevolezza dell’Autismo. Un evento dichiarato 17 anni fa dalle Nazioni Unite.

A Troina un protocollo diagnostico

L’IRCCS Oasi di Troina da anni adopera un protocollo diagnostico per le persone con Disturbo dello Spettro dell’Autismo che prevede una valutazione clinica globale, effettuata da un’equipe multidisciplinare che si avvale di tutte le consulenze e delle indagini strumentali e genetiche ritenute necessarie per pervenire a un inquadramento diagnostico completo. Il protocollo psicodiagnostico adottato nella struttura fa ricorso ai principali strumenti ritenuti golden standard per la diagnosi e consente di definire il profilo di funzionamento neuropsicologico per tutte le età.

Una formazione specifica

I percorsi terapeutici proposti, organizzati in cicli di ricoveri estensivi e intensivi con o senza accompagnatore e in DH, coprono tutto l’arco di vita e si basano su interventi evidence based per i quali l’IRCCS ha formato e continua a formare i propri operatori, avvalendosi di esperti nell’ambito nazionale e internazionale. Di recente è stata avviata una formazione specifica per ampliare le conoscenze sui trattamenti ABA e le procedure di I e II generazione, tra cui NET (Natural Environmental Teaching) e Verbal Behavior e, sull’intervento precoce ESDM (Early Start Denver Model).

Un parent training

Per supportare le famiglie e aiutarli nel delicato e complesso percorso di accompagnamento dei loro figli, da parecchi anni è stato avviato un protocollo specifico di parent training. Dal 2019 l’Istituto Oasi partecipa con due suoi professionisti, la psicologa Marinella Zingale e il neurologo Maurizio Elia, al Tavolo sull’autismo, promosso dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Si tratta di un organismo costituito da 14 Enti del Terzo settore d’ispirazione cristiana con 52 sedi operative e che seguono oltre 28mila persone con autismo. Gli enti che compongono il tavolo tecnico unanimemente si rivolgono alle Istituzioni e si associano nel rilanciare il grido inascoltato delle famiglie che denunciano una carenza di professionalità e di opportunità per la diagnosi e l’intervento precoce e la costante violazione del diritto ad avere pari opportunità educativa e di sviluppo professionale.