Nonostante il nome, la “genovese”, data l’opulenza della farcitura e la golosità dell’involucro che la contiene, è da considerarsi a pieno titolo, insieme a iris e cannoli, solo per citarne alcuni,  un “must” della produzione dolciaria siciliana.

Si pensi che, per i più ” coraggiosi”, questa ghiottoneria rappresenta una valida alternativa, molto più golosa del tradizionale cornetto farcito, per una colazione di certo energetica ed in grado di dare la carica per una giornata intera. Quanto al termine “genovese”, insolito se si pensa ad un dolce tipicamente siciliano, alcune ricerche farebbero ipotizzare che derivi da alcuni dolci tipici della città di Genova, detti “panarelle”,  che sono delle tortine ripiene di crema allo zabaione e quindi si pensa che, per analogia, questi dolci siano stati definiti “genovesi” proprio per la loro somiglianza con queste. D’altra parte non è insolito che in Sicilia chi viene dal “continente” possa essere definito con il nome della città da cui proviene, o, più genericamente,“ u forestieru”.

Esistono almeno tre o quattro versioni di questa ghiotta meraviglia:  la classica con  crema di ricotta, zuccata e gocce di coccolato, quella con crema gialla, quella con crema di latte , infine, pare che ne esista  un quarto tipo più raro da trovare ripieno di conserva di cedro.  Indipendentemente dal ripieno, quando al primo morso  si intacca quel dolce involucro di pasta frolla da cui fuoriesce, come lava incandescente, la morbida crema calda si capisce perché sia convinzione comune che le genovesi, come abbiamo visto per le cassatedde, si debbano mangiare a “scottalabbra”.

 

Maria Grammatico

 

Tra le versioni sopra citate, di certo quella “ufficiale” al punto da meritare un libro dal titolo intrigante “Mandorle Amare” di Mary Tylor Simeti, è quella che da anni propone la nota “Pasticceria  Grammatico” di Erice, in provincia di Trapani,  che prevede che il ripieno sia rigorosamente di crema gialla. Per tutti coloro che volessero cimentarsi nella loro preparazione di seguito riportiamo la ricetta delle genovesi ericine  di Maria Grammatico, tratta dal libro “Mandorle Amare” di Mary Tylor Simeti.

 

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