Doppio intervento da parte della regione nel Messinese, a Castelmola e Alcara Li Fusi. In particolare, a Castelmola, nel Messinese, via libera, dopo le verifiche di rito, all’associazione temporanea di imprese coordinata dalla srl Costantino Costruzioni Generali di Catanzaro che si conferma al primo posto della gara d’appalto. Possono cominciare i lavori per completare il consolidamento del costone roccioso che, dai primi anni Novanta, tiene col fiato sospeso gli abitanti del piccolo centro collocato sulla costa jonica. Il versante finito sull’agenda di lavoro dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, è quello a valle del centro abitato, in località Cuculunazzo-Sottoporta.

Gli ultimi crolli risalgono al mese di gennaio del 2019: interessarono, in particolare, la porzione di roccia sottostante Piazza Sant’Antonio, il belvedere da dove si può godere una splendida vista sulla vicina Taormina. In quell’occasione i massi che si staccarono dalle pareti raggiunsero la strada provinciale 10 e alcuni fabbricati, danneggiandoli. Da allora, al netto di tutti i necessari passaggi amministrativi e burocratici, gli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Maurizio Croce, hanno accelerato le procedure per consentire la realizzazione di un intervento che garantirà sicurezza a cittadini e turisti. Castelmola, infatti, fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.

Obiettivo raggiunto anche ad Alcara Li Fusi, nel Messinese, per il consolidamento di contrada Villicano. La Struttura contro il dissesto idrogeologico consegue un altro risultato nella tutela e nella valorizzazione del territorio. Gli Uffici diretti da Maurizio Croce hanno infatti espletato tutte le procedure relative all’aggiudicazione dell’appalto. Ad eseguire l’opera, per un importo di ottocentocinquantamila euro, sarà il Consorzio italiano costruzioni manutenzioni e servizi di Bologna, in ragione di un ribasso del 28,8 per cento.

Si risolve così una situazione a dir poco problematica nella contrada dove, solo due anni fa, venne costruita una pista di emergenza in terra battuta, danneggiata seriamente dalle piogge e dai frequenti movimenti franosi. Si trattava di una infrastruttura a carattere provvisorio, pensata per consentire all’utenza l’utilizzo della Provinciale 161 che collega con Longi e la strada comunale: due tracciati che da tempo sono sostanzialmente impraticabili, con le sedi viarie scivolate a valle.

La conseguenza, in tutti questi lunghi mesi, è stata un vero e proprio isolamento per i residenti e per gli abitanti dei Comuni limitrofi, in gravi difficoltà per raggiungere i presidi sanitari, le aziende agricole e le zone costiere. Ora la svolta, con il recupero di questo percorso alternativo attraverso la stabilizzazione del pendio con sistemi di drenaggio e la costruzione di canali di scolo e di raccolta delle acque.

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