• Spaccio a Taormina, rapine e botte a chi non pagava
  • Tre arresti dei carabinieri, cocaina e marijuana per zona movida
  • Intimidazione per regolare i conti connessi con il narcotraffico

Spacciavano cocaina e marijuana, comprate a Catania, nella zona della movida di Taormina e Giardini Naxos (ME) o le consegnavano al domicilio di ‘clienti’ abituali. Ed erano esattori spietati: chi non pagava la droga o era in ritardo nel saldare i debiti veniva picchiato o subiva rapine e furti a ‘garanzia’ del credito. In alcuni casi sono state rubate auto restituite ai proprietari dopo il ‘saldo’. È l’accusa contestata dai carabinieri di Taormina a tre spacciatori destinatari di un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip di Messina su richiesta della Procura della Città dello Stretto.

In tutto 5 indagati

Due sono stati arrestati, al terzo il provvedimento è stato notificato nella prigione dove era già detenuto. Altre due persone sono indagate in stato di libertà. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono di traffico ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina ed estorsione. Le indagini dei carabinieri di Taormina erano state avviate dopo il ‘pestaggio’ subito da un debitore che doveva al gruppo 80 euro per l’acquisto di droga alcuni mesi prima in un locale di Giardini Naxos. Durante l’esecuzione del provvedimento, militari dell’Arma hanno scoperto, e sequestrato, in un giardino di uno degli arrestati una rudimentale piantagione di marijuana: tra ortaggi e verdura erano ben occultate 13 piantine canapa indiana tra i 30 e i 120 centimetri di altezza, coltivate in singoli vasi.

Violenza e intimidazioni

Il ricorso alla violenza e all’intimidazione per regolare i conti connessi con il narcotraffico non era affatto sporadico da parte degli indagati. Significativo, a tal proposito, oltre all’episodio dal quale ha avuto origine l’attività investigativa è una seconda vicenda verificatasi nel novembre del 2017, allorquando tre degli indagati malmenavano un giovane che, seppur acquirente abituale, aveva ritardato troppo nel saldare i debiti contratti per l’acquisto di stupefacente. Il pestaggio, avvenuto in pubblica via, fu ritratto dalle telecamere di videosorveglianza installate nelle vicinanze che consentivano di documentare la violenta aggressione in danno del giovane che veniva colpito con schiaffi e pugni e indotto a darsi alla fuga.

Ricostruite anche rapine

Nel corso dell’attività investigativa sono state documentate anche alcune rapine ed estorsioni commesse dagli indagati con minacce e violenza per ottenere il pagamento di somme di denaro dovute da acquirenti insolventi; addirittura in tre circostanze, al fine di ottenere i pagamenti dovuti, gli indagati si sono appropriati delle autovetture degli acquirenti morosi, trattenendole per diversi giorni fino al pagamento del credito.