Intervento dell’ufficio contro il dissesto idrogeologico a Frazzanò, in provincia di Messina. Una serie di frane ha danneggiato, a partire dal 2009, le strade e i fabbricati del quartiere Timpa di Frazzanò. L’area interessata – densamente popolata, a monte di via Libertà, sede della scuola elementare e di diversi edifici – è classificata come R4, ossia di alto rischio e necessita di opere di consolidamento su tutto il versante.

E’ per questo che l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e diretto da Maurizio Croce, ha velocizzato al massimo i tempi. La Struttura ha così espletato le procedure di gara per i lavori di messa in sicurezza. Al primo posto della graduatoria, con un ribasso del 27 per cento, la Macos Società Cooperativa di Agrigento.

Si tratta del secondo stralcio, quello che garantirà la messa in sicurezza di tutta l’area urbana. Il progetto prevede la realizzazione di paratie di pali, ma anche il ripristino e il completamento del sistema di raccolta delle acque.

A Bisacquino, in provincia di palermo, si mette in sicurezza via Quaranta per ripristinare la piena funzionalità della strada che collega con i Comuni di Giuliana e Chiusa Sclafani. Si avvia così a soluzione un’annosa vicenda che non pochi disagi ha creato al comprensorio. La Struttura, diretta da Maurizio Croce, ha infatti condotto a termine la gara che vede al primo posto della graduatoria il Consorzio Stabile Geco Scarl di Anzio, grazie a un ribasso del 25,8 per cento.

L’opera restituirà piena fruibilità ai luoghi, attraversati da una bretella stradale che le frane degli anni passati hanno ridotto in pessime condizioni, causando il parziale isolamento della vicina contrada: i danni prodotti dalle alluvioni alle colture e ai manufatti sono ancora ben presenti, senza considerare le difficoltà degli utenti, costretti a ben più lunghi percorsi alternativi.

Previsto il recupero della viabilità dell’intero asse stradale, ma anche l’eliminazione delle infiltrazioni d’acqua in quella che rappresenta l’unica via di fuga esistente, rimasta per lunghi periodi impraticabile a causa delle grandi quantità di fango che l’hanno ricoperta e dei blocchi di pietra presenti sul suo tracciato.

Le soluzioni tecniche consistono nella realizzazione di una paratia di pali della lunghezza di trenta metri lineari a ridosso del ciglio stradale sino alla Provinciale 35. Un ponte lungo dieci metri in un’unica campata permetterà di attraversare il torrente Monte Peloso. Saranno quindi riposizionate le barriere di sicurezza, rifatta la pavimentazione stradale e una serie di gabbionate, per la definitiva sistemazione dell’alveo del torrente.

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