Un giovane di 29 anni da ieri sera è in caserma dai carabinieri. Si chiama Salvatore Russo il 29enne fermato per il duplice omicidio avvenuto a Ucria alle 21 del 15 agosto.

Il sostituto procuratore di Patti, Andrea Apollonio, dopo aver raccolto gli atti e la testimonianza del giovane originario di Paternò e bloccato dai Carabinieri soltanto in tarda notte ha disposto il fermo nel carcere di Gazzi.

Un’automobile lasciata in sosta in un parcheggio utilizzato da un disabile. Quella vettura posteggiata dove era vietato ha scatenato a Ucria (Messina) la zuffa tra Antonino Contiguglia, 60 anni, Fabrizio Contiguglia, 27 anni, zio e nipote, e Salvatore Russo, 29 anni originario di Paternò (Catania). La prima discussione tra i Contiguglia e il presunto omicida sarebbe avvenuta mercoledì. Secondo una ricostruzione degli investigatori l’indagato, che era in vacanza in casa di un parente, aveva parcheggiato la sua auto in uno stallo di sosta utilizzato da un disabile parente delle due vittime. Alla richiesta di spostare la vettura ne è scaturita un’accesa diatriba, che si è comunque conclusa quasi subito.

La sera di ferragosto però, Antonino Contiguglia, con precedenti penali per reati di criminalità organizzata, avrebbe guidato una spedizione punitiva nei confronti di Russo spalleggiato da due nipoti, Fabrizio, da anni residente in Toscana, e Salvatore. Nel corso della nuova discussione, avvenuta per strada, qualcuno avrebbe estratto una pistola calibro 7,65. Secondo gli investigatori l’arma non apparteneva a Russo ma a uno dei Contiguglia. Non è ancora chiaro se il fermato abbia strappato la pistola dalle mani dei rivali o se qualcuno dei Contiguglia l’abbia persa involontariamente durante la rissa.

I due sono morti ed è rimasto gravemente ferito un altro parente, il 43enne Salvatore Contiguglia, ricoverato all’ospedale Papardo di Messina dove i medici sono intervenuti per estrarre i proiettili che hanno lesionato una spalla, il risultato di tre colpi che lo hanno ferito di striscio.

Antonino Contiguglia era noto alle forze di polizia. Il nipote aveva invece la fedina penale immacolata, viveva e studiava a Sesto Fiorentino, in Toscana.

“Un’intera comunità è sotto shock per quanto accaduto. E’ un gravissimo fatto di sangue e non era mai avvenuto qualcosa di tale gravità. Ci tengo a sottolineare che il nostro è un paese accogliente, pacifico e tranquillo, popolato solo da 1000 persone” .

Lo afferma Vincenzo Crisà, sindaco di Ucria, piccolo comune del messinese dove ieri sono state uccise due persone, zio e nipote, per una banale lite per un parcheggio.

“Nel periodo estivo – prosegue il sindaco – tanti turisti vengono nel nostro centro montano per trascorrere in pace le vacanze. Siamo vicini ai parenti delle vittime e in segno di lutto abbiamo sospeso tutte le manifestazioni estive”.

Oltre ad uccidere Antonino Contiguglia, 62 anni e il nipote Fabrizio Contiguglia, 27 anni, per una lite per un parcheggio, ieri il 29enne di Paternò, fermato ieri dai carabinieri a Ucria avrebbe ferito anche Salvatore Contiguglia, 43 anni un altro nipote di Antonino.

L’uomo è stato trasportato prima all’ospedale di Patti e poi al Papardo dove sarà operato ma le sue condizioni non sarebbero gravi. Antonio Contiguglia insieme ai nipoti avrebbero litigato con il 29enne per un parcheggio.

L’uomo di Paternò, che si trovava ad Ucria per vacanza, avrebbe imbracciato un’arma da fuoco e sparato ai tre. Fuggendo poi nella sua abitazione dove è stato bloccato dai militari dell’Arma