E’ scattato alle prime ore di stamani il blitz della polizia di Stato che ha portato all’arresto di 23 persone: 16 condotti in in carcere e 7 ai domiciliari.

L’operazione, denominata “Senza Tregua”, che trae naturale discendenza dalla precedente denominata “Rinascita”, mira a stroncare nuovamente sul nascere la rinascita dell’organizzazione mafiosa tortoriciana.

Le ordinanze di misure cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Messina Salvatore Mastroeni, su richiesta dei sostituti procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, Vito Di Ggiorgio, Angelo Cavallo e Fabrizio Monaco, nei confronti di 23 persone,

A pochi giorni dal grave attentato commesso nei confronti del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, ad essere colpiti sono il Clan mafioso di Tortorici dei Bontempo Scavo, operante tra il settembre del 2013 ed il dicembre del 2014 nella fascia tirrenica della Provincia di Messina e altre due associazioni a delinquere dedite al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine è partita dall’arresto di quattro giovani durante un tentativo di estorsione ai danni di un nightclub di capo d’Orlando nell’aprile 2013.

Nel corso delle prime intercettazioni è emerso che il nuovo boss di Tortorici era Foraci, “U calabrisi”. Nelle successive indagini dei poliziotti di Capo d’Orlando, coordinate dalla Dda di Messina, è stato possibile raccogliere significativi riscontri su elementi tortoriciani attivi in estorsioni per conto del Clan Bontempo Scavo e nello spaccio di stupefacenti, disvelando l’esistenza di una struttura mafiosa pienamente operativa nel territorio nebroideo, tanto da collaborare con la potente famiglia Nirta-Strangio della ‘ndrangheta calabrese. Foraci, affiancato dalla moglie Calogera Rina Costanzo, dal figlio Cristian e dal fedelissimo Giovanni Montagno bozzone, operava sul territorio, mantenendo saldi contatti con altri appartenenti alla stessa associazione mafiosa, sia in libertà (Giuseppe Sinagra, detto “finestra”), sia detenuti Massimo Salvatore Rocchetta), portando a termine estorsioni a tappeto.

E’ Foraci il riferimento, operativo anche tramite il figlio all’esterno, in una struttura dedita al pizzo e allo smercio di droga. Frequenti i contatti con la cosca calabrese, anche ai fini di minacce e pressioni nei confronti di una ditta di Sant’Agata di Militello che effettuava lavori in Calabria e in Sicilia, così come in riferimento ai canali di approvvigionamento di stupefacenti. Durante un colloquio intercettato Foraci jr si vanta che, durante la detenzione del padre, ha costretto un commerciante a corrispondergli la somma di mille euro.

Il boss di avvaleva del giovane ogni qualvolta era necessario: dopo un rifiuto di pagamento, disse al figlio di recarsi nuovamente presso quell’attività commerciale e dargli un vero e proprio ultimatum “Gli devi dire: fino a stasera ho tempo, poi non ne ho più”.

Nel corso delle indagini sono emerse, anche diverse progettazioni di rapine ai danni di commercianti locali. La
Polizia di Stato ha individuato e monitorato un’altra associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanza
stupefacente operante nel centro di Capo d’Orlando, capeggiato da Gaetano Calogero Cambria Zurro. Il gruppo si riforniva di stupefacenti soprattutto attraverso Vincenzo Corda, palermitano dimorante a Sant’Agata di Militello (sottoposto alla custodia cautelare in carcere).

Alla vasta operazione di polizia hanno collaborato i poliziotti delle Squadre Mobili di Palermo e Catania nonché dei commissariati della provincia di Messina e dei Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania.

Questo l’elenco dei 23 arrestati

Custodia cautelare in carcere per Giovanni Aspri, 50 anni, di Messina, Gaetano Calogero Cambria Zurro, 28 anni, di Patti, Vincenzo Corda, 33 anni, nato a Palermo, Francesco Costanzo, 28 anni, di Bronte, Calogera Coistanzo Rina, 48 anni, di Sant’Agata di Militello, Luca Destro Pastizzaro, 22 anni, di Bronte, Gianluca Favazzo, 40 anni, di Sant’Agata di Militello, Sebastiano Favazzo, 35 anni, detto “cinque dita”, di Sant’Agata di Militello, Antonio Foraci, 52 anni, detto “U calabrisi”, di Zafferana Etnea, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per mafia; Cristian Foraci, 27 anni, di Sant’Agata Militello, Roberto Galati Giordano, 38 anni, detto “pampuscia” di Bronte, Sebastiano Galati Rando, 34 anni, di Bronte, Giovani Montagno Bozzone, 51 anni, di Tortorici, Massimo Salvatore Rocchetta, 41 anni, di Sant’Agata di Militello, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per mafia; Vincenzo Rosano, 48 anni, di Adrano, in atto detenuto; Giuseppe Sinagra, 40 anni, detto “pippo finestra” nato a Sinagra.

Arresti domiciliari per Giuseppina Chiaia, 25 anni, di Sant’Agata Militello, Giovanni Cute’, 51 anni, di Messina, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per mafia; Andrea Favazzo, 21 anni, di Messina, Carmelo Salvatore Florindo, 33 anni, nato in Germania, Carmelo Imbarrato, 25 anni, di Biancavilla, Simone Ingrillì, 22 anni, di Patti, e Giuseppe Domenico Raneri, di Patti.

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