“Megghiu suli ca mala accumpagnati?”. Questo lo slogan che accompagnerà la presentazione del nuovo movimento politico di Cateno De Luca, e del suo braccio destro Danilo Lo Giudice. La presentazione avverrà il 15 settembre ma Cateno De Luca sta già facendo parlare di sé. I due politici presenteranno l’Assemblea degli amministratori locali di Sicilia Vera intanto De Luca si dedica anche alla musica.

“Musumeci non ha i titoli per ricandidarsi”

“Musumeci non può più riproporsi perché non c’ha i titoli”. Così De Luca in una intervista a Buttanissima Sicilia. “La mia strategia – dice – non è condizionata da visioni personali. In questa partita a tutto campo, potrei giocare anche da numero 2. Ma devono portarmi un candidato che abbia amministrato quattro comuni o abbia un’esperienza pari alla mia, che ne ho guidati tre. Bisogna far recuperare a questa terra il tempo perduto, partendo dal presupposto che chi è stato complice di questo sfascio, non potrà far parte della nuova squadra di governo”.

Porte aperte ma sotto a nessuno

De Luca lascia aperta anche la porta del movimento. “Chi saranno i coraggiosi ad accettare la mia sfida?, si chiede. “In questo momento non saprei – risponde -. Ma non mi pongo limiti. E non ho pregiudizi nei confronti di nessuno”. Qualche dubbio lo pone sulla Lega rispetto al candidato alla presidenza della Regione. “Se per potersi candidare alla presidenza bisogna per forza militare nella Lega, io non ci sto. Sul metodo io e Salvini siamo distanti”. Nonostante ciò ammette di aver ancora contatti con il leader del Carroccio, Matteo Salvini, lo ha sentito “l’altro ieri per messaggio”. Poi un chiaro messaggio a chi lo vorrebbe con sé. “Io non mi sento subordinato a nessuno”.

La rottura col governatore

De Luca racconta anche della rottura con Musumeci e di quando avrebbe capito che “Musumeci non aveva alcuna intenzione di amministrare la Sicilia”, riferendosi alla querelle del 2018 dei fondi Poc che avrebbero portato a “una serie d’interventi per tutta la Sicilia, e in parte anche per Messina” dice il sindaco messinese. Dopo l’approvazione “è passato un anno e mezzo, e ancora non ci sono i provvedimenti attuativi”, aggiunge. Da qui la rottura. “Musumeci è stato talmente bravo da far perdere consenso all’intera coalizione che lo ha sostenuto. Dovrebbe cospargersi il capo di cenere, indossare il saio e venire fino a Fiumedinisi”.

“I bilanci sono quelli delle putìe per Musumeci”

E poi ancora su Musumeci. “Oggi noi scontiamo una situazione di difficoltà perché la gente non lo riconosce come un riferimento credibile. In realtà Musumeci non capisce di carte amministrative, e i bilanci pensa siano quelle che si utilizzavano un tempo nelle putìe per pesare gli alimenti”.