Continua a bruciare mezza Sicilia,  da Messina a Catania, da Siracusa a Palermo. A Galati S.Anna nel Messinese evacuate alcune famiglie dalle loro abitazioni.

Arrivano uomini e mezzi da 7 regioni

Sono attesi oggi oltre 50 mezzi divisi in trentatré squadre di volontari di Protezione civile provenienti dal Nord Italia che daranno una mano per contrastare l’eccezionale ondata di  incendi in Sicilia. Il loro arrivo è previsto per domani e viaggiano sui mezzi dotati di sistemi di spegnimento. 

La risposta alla richiesta di Musumeci

È la risposta alla richiesta di “dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione civile” che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, d’intesa con il capo della Protezione civile regionale, ha avanzato nelle scorse ore al premier Mario Draghi. L’iniziativa del governatore dell’Isola si è  resa necessaria di fronte all’aggravarsi del rischio di incendi, dovuto all’eccezionale situazione meteoclimatica con temperature torride che interessa tutta la Sicilia e che potrebbe protrarsi per oltre una settimana.

Concorso straordinario di risorse

Il riconoscimento dello “stato di mobilitazione” determina un concorso straordinario di risorse extra-regionali, sia in termini di uomini sia di mezzi appartenenti ai vigili del fuoco e al volontariato.

Le squadre di volontari che si stanno già preparando provengono da Emilia, Friuli, Veneto, Trento, Bolzano, Piemonte e Lombardia. Si tratta di personale esperto in antincendio.

Già ieri mattina gli interventi dei volontari

Si è svolta già ieri una riunione di aggiornamento durante la quale è stata confermata la partenza per la Sicilia, nella giornata di oggi, di squadre provenienti da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e dalle province autonome di Trento e Bolzano.

Si aggiunge al raddoppio dei servizi

Con il raddoppio dei turni di servizio, sono adesso 806 i vigili del fuoco impegnati in Sicilia per fronteggiare gli incendi boschivi e di vegetazione: 119 squadre in tutto che operano con 212 mezzi antincendio. Effettuati nelle ultime 12 ore – informa il Corpo – 232 interventi per incendi, 76 quelli in atto alle ore 11 di ieri mattina.

Polemico il sindacato

“Ogni anno puntualmente si versano lacrime di coccodrillo per gli incendi che devastano l’isola. Invece di piangere sul bosco perduto, sarebbe ora di programmare interventi concreti e di risolvere il nodo delle risorse destinate alla tutela ambientale”. A dirlo il segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Pierluigi Manca, che sottolinea come siano centrali il nodo delle risorse e della riforma del settore. “Tutti parlano di ambiente ma poi i forestali vengono lasciati da soli a lavorare – aggiunge – peraltro insinuando il sospetto che siano loro i piromani. Una solenne sciocchezza dato che non hanno alcun interesse, anzi rischiano ogni giorno spegnendo gli incendi. La mancanza di fondi causa il ritardo nell’avvio delle opere di prevenzione con conseguenze devastanti”. Manca rimarca come sia indispensabile una riforma che, “come abbiamo sempre detto, coinvolga tutti quanti a vario titolo operano sul territorio valorizzando il lavoro e fornendo strumenti adeguati. Oltre che rammaricarsi, bisogna agire, e su questo il sindacato e i lavoratori aspettano gesti concreti”.

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