“La crescita del contagio nella città di Messina preoccupa e, per questo motivo, da oggi è in vigore l’ordinanza del presidente Musumeci che aumenta le restrizioni e pone ai massimi livelli l’attenzione per arginare la diffusione della pandemia tra i cittadini messinesi. Non si può, invece, condividere il successivo provvedimento del sindaco peloritano che, a prescindere da ogni valutazione di natura giuridica, vieterebbe dal 15 gennaio le attività essenziali, a cominciare dalla vendita di generi alimentari. Si tratta, chiaramente, di limitazioni incompatibili con le primarie ed irrinunciabili esigenze di ordine sociale. Confidiamo pertanto in un provvedimento di rettifica”.

A parlare conb una nota stampa è l’assessore regionale per la Salute Ruggero Razza che di fatto attacca l’ordinanza del sindaco di Messina Cateno de Luca che dispone il primo lockdown del 2021, anzi l’ultra lockdown perchè va oltre qualsiasi chiusura si sia mai vista fino ad ora chiudendo anche i supermercati tranne poi chiarire sui social che i generi alimentari possono venderli m le lampadine no. Insomma se ti si fulmina una lampadina puoi restare al buoi tanto c’è il virus

L’ordinanza di de Luca ha valore da oggi al 31 gennaio ma dispone le misure più stringenti dal 15 gennaio

Il sindaco della città dello Strett chiude la sua città ben oltre quanto avvenuto a marzo 2020. Chiusi anche quei reparti interni a supermercati e ipermercati nei quali si possono trovare prodotti che si vendono nelle categorie di negozi che invece chiude (ad esempio ferramenta).

Nella foga chiusurista oltre ad annunciare i controlli con i droni per evitare la gente in giro De Luca chiude anche edicole e librerie e non si potrà, quindi, comprare un giornale o un libro, ma chiude anche i negozi di prodotti per gli animali, quindi nutrire gli animali domestici non è una esigenza primaria e, in una prima versione, chiude anche i supermercati. Ma poi corregge. Solo che la correzione deve essere normativa e non basta la diretta Facebook.

Ma il sindaco non ci sta a farsi bacchettare dall’assessore e risponde per le rime “Voglio dire all’assessore Razza che già ieri ho precisato che c’era un refuso nella mia ordinanza che correggerò. La mia ordinanza entrerà in vigore venerdì ed applicherà delle restrizioni maggiori e necessarie alla zona rossa voluta dalla Regione. Tuttavia, vorrei chiedere all’assessore di pensare non a me, ma a tutte le nefandezze che hanno fatto i suoi uomini a Messina portandoci in zona rossa” scrive su Facebook  Cateno De Luca. “Mi sarà sfuggito quel refuso – prosegue De Luca – perchè ieri ero occupato a correggere soprattutto le cavolate dei tuoi uomini. Razza perchè non ti preoccupi invece di cambiare il manager dell’Asp La Paglia che non ha saputo gestire l’evoluzione della pandemia”. Poi De Luca si rivolge al governatore Nello Musumeci dicendogli “il tuo uomo, cioè il manager dell’Asp, ha rovinato Messina non inserendo circa 3000 positivi nella banca dati e portandoci ad una percentuale ora del 34 per cento, pensate a lui non a me”.

Ma a contestare l’ordinanza ci sono anche i Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle, Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Fusco, Paolo Mangano e Giuseppe Schepis, che hanno inviato una nota urgente al Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, nella quale si contesta l’ordinanza sindacale emanata ieri sera che, dal 15 gennaio, inasprisce inspiegabilmente la zona rossa della Città dello Stretto.

“Contestiamo, in particolare il punto 11 dell’ordinanza di Cateno De Luca che pone ulteriori restrizioni alle attività commerciali che determinerebbero ulteriori e notevoli difficoltà al tessuto sociale ed economico della nostra città. Sicuramente la situazione epidemiologica non è buona, i controlli preventivi sul territorio a contrasto della diffusione del virus non sono stati efficaci nelle settimane in cui si sono registrati i maggiori contagi”, dichiarano gli esponenti pentastellati.

“Siamo consapevoli delle criticità dell’azione dell’ASP e della negligenza di alcuni cittadini che hanno notevolmente contribuito all’aumento dei contagi, ma riteniamo necessario che venga adottato ogni strumento in merito all’accertamento delle responsabilità sulla cattiva gestione dell’emergenza sanitaria in atto che, di fatto, è la principale causa dell’aggravamento dei contagi nella nostra città, ma riteniamo, pertanto, urgente l’intervento del Prefetto Librizzi. In questa fase così delicata per Messina è fondamentale evitare ogni comportamento o atto che possano creare nella cittadinanza confusione in merito all’applicazione dell’ordinanza sopracitata. Chiediamo, infatti, al Prefetto di verificare la congruenza e la conformità della predetta ordinanza all’ultimo DCPM vigente, all’ordinanza n°7 del 10/01/2021 del Presidente della Regione Siciliana Musumeci ed alle norme vigenti”, concludono i consiglieri comunali.

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