È morto all’età di 97 anni Cesare Romiti. Entrato in Fiat nel 1974, ne uscì il 22 giugno 1998, dopo esserne stato amministratore delegato e presidente, succedendo a Gianni Agnelli.
Romiti, nato a Roma il 24 giugno 1923, negli anni in cui è stato dirigente della Fiat ha vissuto il periodo più difficile dell’azienda a causa della crisi petrolifera e dell’ingresso dell’azionariato libico.
Nel 1980 Romiti diventa A.D. della Fiat e, grazie alla sua gestione, nel mezzo di crisi sociali e terrorismo, l’azienda è tornata agli utili con la riconversione degli stabilimenti storici di Mirafiori e la chiusura del Lingotto. Romiti ha anche poi comprato il Corriere della Sera, la Rizzoli, l’Alfa Romeo e le Assicurazioni Toro.
Nel giugno 1998 Romiti lasciò definitivamente il gruppo e passa alla guida di Gemina, l’holding che nella sua cassaforte detiene quote di Impregilo, Rcs e Aeroporti di Roma. Nel 2007, però, ci fu la sua estromissione da Gemina insieme ai figli Maurizio e Piergiorgio.
Nel 2003 la costituzione della Fondazione Italia – Cina, presieduta fino al 2018, con lo scopo di radunare personalità imprenditoriali e aziende interessate al mercato cinese.
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