Da oggi, venerdì 1° aprile, non vige più in Italia lo stato di emergenza per il Covid-19 con tutte le conseguenze del caso.

Intervistato da La Repubblica, Fabrizio Pregliasco, virologo, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi e docente della Statale di Milano, ha affermato: “non siamo in una quinta ondata, ma il virus è ancora tra noi e ha rialzato la testa. I contagi saliranno ancora per un po’, Pasqua sarà il banco di prova, ma entro fine maggio ne saremo fuori”.

L’esperto ha spiegato che “la variante Omicron 2 è molto più contagiosa, anche più del morbillo e della varicella, e ha una grande capacità di colpire i giovani e i bambini: nella fascia di età tra 5 e 11 anni abbiamo solo il 34% di vaccinati con due dosi. Gli sbalzi termici di questo periodo ci espongono maggiormente ai virus. E a completare il quadro si è aggiunto un abbassamento comprensibile del livello di attenzione. Non è una nuova ondata, è solo un rialzo dei casi. Ne vedremo la fine entro il 31 maggio”.

A proposito di Pasqua, “sarà il banco di prova perché ci si sposta di più, ci si incontra. Ci sarà ancora una crescita e poi andranno a scemare. Il il virus resterà endemico con un andamento ciclico. E dunque rimarrà la necessità di proteggere i fragili. Ma io non parlerei di quarta dose, quanto di richiami annuali. E mi auguro che stavolta l’Europa non ripeta l’errore di AstraZeneca e abbia un approccio comune. Anche sui tempi”, ha aggiunto Pregliasco.

Infine, l’esperto ha detto: “Non si può andare avanti in emergenza, si deve passare a una fase graduale di convivenza con il virus. Quando facciamo la doccia non apriamo l’acqua calda tutta insieme, la regoliamo un po’: lo stesso è con il virus. Ad esempio le mascherine al chiuso le terrei: sono una norma di buon senso che va accettata”.

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