Fertility Day, di male in peggio. La campagna del ministero della Salute sulla ricorrenza fissata per oggi certamente non ha avuto gli effetti sperati dai suoi ideatori.

Gli slogan e le immagini scelte già a fine agosto per invitare le donne a procreare hanno scatenato un fiume di polemiche e di accuse. Il colmo della misura è stato raggiunto ieri con la diffusione dell’ennesimo opuscolo sugli stili di vita che favoriscono la fertilità, del tutto discutibile e già accusato di razzismo.

Nella locandina si attribuiscono le “cattive abitudini” a persone di colore, con capelli afro, bad girls che fumano erba. Mentre le coppie bianche ed etero, sono coloro che rappresenterebbero “le buone abitudini da promuovere”.

E l’Italia si mobilita su facebook contro il Fertility Day con il “Fertility Fake”. Molte le piazze che oggi aderiranno a questa contro-manifestazione: Roma, Firenze, Napoli, Torino, Padova, Pescara, Perugia, Pisa, Bologna, Milano, Bari, trieste, Cagliari e diverse altre città.

A darsi appuntamento “tutte le signorine e i signorini F d’Italia – con una clessidra in mano ed un cuscino su cui scrivere la nostra attesa – per dire al Governo che il tempo è scaduto”.

La contro-campagna della Signorina Effe (“F” come Fertility), nasce da una fan page creata appositamente per organizzare la protesta. Sulla pagina ci sono tante foto, che rispondono a quelle scelte settimane fa dal Ministero.

L’intento della protesta è ben spiegato: “Il Governo ci incita a fare figli e a farli presto. Molti/e di noi vorrebbero pure…e e infatti #siamoinattesa. Di asili nido, welfare, reddito, bonifiche! Porta in piazza la tua attesa!”.
E ancora: “Siamo in attesa di un lavoro, siamo in attesa di una casa, siamo in attesa di diritti per tutte/i durante il periodo di maternità e paternità, siamo in attesa di tutele quando il lavoro lo perdiamo o lo interrompiamo, siamo in attesa di asili nido, siamo in attesa di un sostegno per poter affrontare il difficile percorso della procreazione medicalmente assistita, siamo in attesa di poter adottare figli senza difficoltà per tutte/i coloro che possono dare amore, siamo in attesa di consultori che funzionino, siamo in attesa di educazione alla sessualità, siamo in attesa di una società in cui le donne non devono essere necessariamente madri. Siamo in attesa di un Governo che si prenda le proprie responsabilità e non colpevolizzi le persone”.