Caschi bianchi, pieghevoli, come le creazioni con la carta noti come “origami“, per fronteggiare il terremoto. E’ l’ultima soluzione provata in Giappone, paese che, purtroppo, deve fare spesso i conti con scosse talvolta disastrose, come quella che nel 2011, combinata a uno tsunami, provocò diciottomila morti.
A fare da cavie sono stati i deputati della camera bassa del parlamento giapponese che, guidati dal presidente Tadamori Oshima, quando è stato loro ordinato, hanno preso i caschi da sotto i loro scranni, li hanno aperti e li hanno disciplinatamente indossati, anche se a qualcuno è scappato un risolino. Il Giappone è il paese dell’inventiva estrema: c’è un termine preciso, “Chindogu” per quegli oggetti che, apparentemente, hanno un senso, una utilità, ma che in pratica nessuno utilizzerà mai.

Certo è difficile pensare che un aggeggio così leggero e apparentemente fragile possa resistere ai colpi di una scossa di terremoto. Ma nel paese del Sol levante sono esperti di queste cose che affrontano con spirito pratico e, soprattutto efficace.
La scelta di usare i deputati come sperimentatori serve anche a promuovere il casco tra la gente. essendo pieghevole, occupa pochissimo spazio ed è facile da portarsi dietro. Potrebbe salvare delle vite.

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