Le mani della mafia di Gela a Genova. E’ caccia aperta delle forze dell’ ordine a Enzo Morso, 60 anni, ritenuto un referente genovese della cosche mafiose di Gela e accusato del delitto di Davide Di Maria.
Il giovane di 28 anni, – si legge sul Fatto Nisseno – è stato ucciso ieri pomeriggio in una casa a Molassana, periferia di Genova, in quello che appare al momento un regolamento di conti.
Il figlio di Morso, Guido, 34 anni, si è costituito nel pomeriggio con il suo avvocato ai carabinieri della compagnia di San Martino. E’ in stato di fermo per omicidio aggravato in concorso e lesioni, per le ferite inferte a due amici della vittima, due italiani di origine colombiana e senegalese, incensurati. Saranno le parole di Guido, in queste ore ascoltato dal magistrato titolare delle indagini Silvio Franz, a svelare il movente di quanto accaduto a Di Maria, per tutti “Davidino Scommesse”, già titolare di una sala slot e noto alle forze dell’ordine.
Gli inquirenti stanno indagando su un debito legato al gioco o alla droga. Secondo quanto ricostruito finora, Enzo e Guido Morso, che subì un daspo per i fatti di Genoa-Siena – blocco della partita e le maglie consegnate agli ultrà rossoblù -, si sarebbero recati nell’appartamento di Molassana armati di pistole e coltelli. Guido avrebbe fatto fuoco, uccidendo Di Maria, con una pistola 7,65 semiautomatica che dopo il primo colpo si è inceppata.
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