La legge che regolamenta il Reddito di cittadinanza contiene un errore che mette a rischio l’erogazione dell’assegno di sostegno al reddito. Il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale infatti esclude dal calcolo del sussidio i componenti del nucleo familiare maggiorenni degli aventi diritto riservandolo solo ai minori e ai disabili.

Il decreto originario disponeva che “Il parametro della scala di equivalenza è pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di anni 18 e 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1”. La legge pubblicata in Gazzetta recita invece: “Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente di minore età, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino a un massimo di 2,2”, eliminando di fatto dal contributo i componenti del nucleo familiare che hanno superato la maggiore età.

A complicare ulteriormente le cose, il fatto che il modello di presentazione della domanda per accedere al reddito di cittadinanza rintracciabile sul sito dell’Inps sarebbe in contrasto con la legge riportando ancora la possibilità di inserire tutti i componenti del nucleo familiare sia minori sia maggiorenni.

A rischio sono adesso le 845 mila domande presentate fino ad oggi che avrebbero dovuto ottenere, entro il 15 aprile, risposta sull’accoglimento della richiesta e comunicazione sul calcolo delle somme spettanti. Così come in pericolo di stop è anche l’erogazione dell’assegno che sarebbe dovuto arrivare entro la fine di aprile o i primi giorni di maggio.

Articoli correlati