Le due ragazze di 15 e 17 anni, travolte ieri mattina, domenica 31 luglio, da un treno dell’Alta Velocità nella stazione di Riccione (Rimini), erano sorelle, residenti a Castenaso (Bologna). Si chiamavano Giulia e Alessia Pisanu.

Le testimonianze

Alle 6.30 una ragazzina vestita di nero era disperata perché le avevano rubato il cellulare. Un’altra le era accanto, con uno spolverino verde e un paio di stivali neri. Le due sorelle sono morte entrambe, con una che ha tentato di salvare l’altra che stava sui binari.

Una donna, la barista della stazione, al CorriereTV ha raccontato: “Verso le 7 sono entrate qui, era presto. Hanno chiesto del bagno. Poi sono andate via, ho sentito il titolare gridare, ho alzato lo sguardo e ho visto il Frecciarossa arrivare e una delle due ragazze era seduta sui binari mentre l’altra cercava di farla alzare: poi è saltato tutto, tutto”.

Il racconto di un passeggero: “Ero vicino al distributore delle bevande e si è avvicinata una ragazza bellissima vestita di nero, mi ha chiesto qualcosa, mi ha detto che le avevano rubato tutto e che non aveva più nulla. Poi si è allontanata verso l’altra ragazza che aveva uno spolverino verde e gli stivali in mano”. Una delle due sorelle non era in sé molto probabilmente perché preoccupata del furto subito. Un cellulare fracassato è stato ritrovato dalla polizia, che ha permesso di identificare i corpi.

Giulia e Alessia erano figlie di una familia benvoluta a Castenaso. Il padre Pier Paolo gestisce un’azienda di trasporti e traslochi: è stato lui a riconoscere le figlie, le cui spoglie si trovano all’obitorio di Riccione.

Tra le ipotesi: una potrebbe avere tentato il suicidio, fermandosi tra le rotaie, e l’altra avrebbe tentato di spostarla. Oppure, una delle due, forse un po’ alticcia, non si sarebbe accorta del sopraggiungere del treno e l’altra avrebbe, anche in questo caso, provato a salvarla.

Il macchinista ha raccontato alla Polizia Ferroviaria di averle viste distintamente, frenando e azionando i fari e la sirena. Le ha viste sbucare all’improvviso.

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