Prima di assumere gli ex sportellisti nei Centri per l’impiego la Regione dovrebbe individuare i profili necessari e occuparsi delle mansioni superiori svolte da tutto il personale regionale, compresi i funzionari direttivi e gli istruttori direttivi. È questo il pensiero dei sindacati autonomi.

Nell'organizzazione degli uffici per potersi occupare del reddito di cittadinanza in Sicilia si inserisce anche la vertenza degli ex sportellisti in guerra aperta con i sindacati autonomi che proprio non li vogliono

Reggono Centri per l’impiego e strutture interne dei Servizi, “che nel corso degli ultimi 15 anni ha contribuito egregiamente al raggiungimento degli obiettivi dipartimentali”.

"Siamo pronti a collaborare con gli enti locali, il ministero è disponibile a incontrare la Regione siciliana per affrontare anche il problema degli ex sportellisti che la Regione stessa ha generato, siamo disposti ad ascoltare purché ognuno si assuma le proprie responsabilità".

La norma sugli "Sportellisti" approvata nel collegato dal parlamento siciliano, che intanto ha avuto il pregio di rimettere gli ex sportellisti al centro del dibattito politico, si potrà riempire di ulteriore significato: deroga al blocco delle assunzioni e copertura economica.

"È stato un incontro disarmante quello avuto ieri con l’assessore alla famiglia e al lavoro Mariella Ippolito sul futuro degli ex sportellisti, in vista dell’incontro che ella avrà il 23 luglio prossimo con il ministro del lavoro Luigi Di Maio" dicono i sindacati.

Di Maio ha promesso un tavolo a Roma sulla vertenza. Speranzosi gli ex sportellisti della Formazione Professionale rimasti senza lavoro.

Dopo le innumerevoli manifestazioni a Palermo, la delegazione dei lavoratori liberi ex sportelli multifunzionali e la USB, partiti ieri dalla Sicilia, è in sit in davanti il Ministero del Lavoro e in sciopero della fame.

"E’ indispensabile pensare al più presto una riforma organica, unico mezzo per garantire un futuro ai lavoratori".

I sindacati hanno incontrato l'assessore Ippolito "Abbiamo tuttavia accolto con cautela le dichiarazioni di buona volontà, e chiesto di essere riconvocati a breve per gli approfondimenti necessari"”.

“Bisogna riattivare in Sicilia le politiche attive del lavoro – aggiungono – attraverso un mix di azioni orientative, formative e di accompagnamento destinate ai disoccupati, agli inoccupati ed agli inattivi dell’Isola, per promuovere l’occupazione e l’inclusione sociale attraverso il lavoro”.

"Chiediamo solo l'applicazione dell'art. 13 per tutti gli operatori storici ex sportelli multifunzionali. Buona giornata a tutti, la nostra, com'è facilmente intuibile, sarà pessima, rispetto a ieri non ci aiuta la condizione climatica, c'è freddo e il cielo è cupo come le nostre anime".

Lavoratori, che non godono più di alcun sostegno al reddito, il cui ultimo giorno di lavoro risale al 9 aprile 2015. Famiglie che rischiano di perdere la loro casa e ingrossare gli invisibili senza tetto che popolano i portici delle città siciliane.

"Nutriamo il sospetto - concludono gli ex sportellisti - che chi non ha potuto mettere le mani sulla somma destinata al Ciapi, aveva un concreto interesse ad ostacolare quel percorso, sfociato in più di una norma di legge, che mira alla valorizzazione della nostra professionalità".

Gli ex sportellisti chiedono con forza di essere rimessi al lavoro immediatamente. Chiedono che siano posti in essere tutti gli atti amministrativi, facilitati da risorse regionali eventualmente da integrare in fase di assestamento del bilancio, in attesa di sbloccare le risorse nazionali e comunitarie.

Soddisfatta l'assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali: "Si tratta di un progetto molto ambizioso perché, da un lato stiamo mettendo in campo risorse per aiutare nuclei familiari fragili e dall'altro consentiremo agli ex sportellisti di lavorare su obiettivi specifici e di grandissima utilità".

Riprende lo sciopero della fame dei 1500 che avviano anche una nuova forma di protesta davanti a Palazzo dei Normanni

Gli operatori degli ex sportelli multifunzionali non ci stanno e annunciano una forma di protesta. Da lunedì (23 gennaio) saranno nuovamente in piazza Indipendenza giorno e notte, davanti alla sede della presidenza della Regione.

Ancora nulla di fatto sull'accordo raggiunto che prevede l'avvio delle assunzioni nei centri per l'impiego.

"Tale progetto si articolerà in due tranche - dice il Governatore -. La prima partirà immediatamente con un impegno spesa di 35 milioni, che copriranno 6 mesi di lavoro; la seconda partirà allo scadere del primo progetto per ulteriori 18 mesi di durata, con relativo impegno spesa di 90 milioni di euro".