Ricorre domani il XXVII anniversario della strage di Capaci. A tal proposito, Biagio Conte, missionario laico palermitano della Missione Speranza e Carità che accoglie gli ‘ultimi’ vuole lanciare un messaggio.

Ecco cosa scrivono i volontari della missione: “Fratel Biagio sente nel cuore di dire a tutti che la data del 23 maggio come  quelle in cui si ricordano tanti altri uomini e donne che hanno dato la loro vita non devono essere vissute come ricorrenze di sola memoria ma come punto di partenza per un concreto impegno e sacrificio supportato da giuste opere.

Il giudice Falcone e gli altri giudici, le forze dell’ordine, i giornalisti, le varie professioni e anche i religiosi come Padre Pino Puglisi hanno dato la loro vita per un motivo ben preciso e cioè per una Italia di vera giustizia, di  uguaglianza, di fratellanza, di valori, di diritti umani e di un giusto umanesimo.

Abbandonare gli ultimi, i poveri, gli immigrati, i disabili, i nomadi, i giovani, i disoccupati, gli anziani, le famiglie significa dare forza al male, alle delinquenze, alle mafie e ai terrorismi.

A questo messaggio segue una lettera che testimonia l’esperienza di accoglienza e di integrazione della Missione di Speranza e Carità nella città di Palermo, frutto dell’impegno di tanti cittadini, professionisti e uomini di buona volontà.

L’esperienza di questi giorni che la Missione di Speranza e Carità sta vivendo con Paul, ingiustamente colpito da un decreto di espulsione e che speriamo possa essere aiutato, ci porta a testimoniare e dire  sempre di più che non è giusto pensare che gli immigrati non sono di utilità, che ci tolgono qualcosa, che deturpano la nostra nazione o la nostra cultura. Loro, invece, sono una preziosa risorsa e di grande utilità, beneficio e ricchezza nei valori e nella cultura loro e nostra.
La Missione di Speranza e Carità testimonia come, da anni, quando questi fratelli vengono accolti e aiutati, rinascono a vita nuova. Nel simbolo della Missione c’è proprio un albero abbandonato che rischia di seccare ma appena te ne prendi cura, gli dai l’acqua e lo poti spunta  un germoglio di speranza e questo, possiamo dire, è ciò che è accaduto tante volte con tanti fratelli italiani e stranieri che una volta che te ne prendi cura rinascono a vita nuova.
Quando vengono accolti, ospitati e aiutati loro ricambiano, sono riconoscenti e si scoprono in loro grandi capacità e doni preziosi e profondi che mettono al servizio della comunità e del bene  comune sgravando anche le istituzioni già appesantite da tante spese della stessa città”.

Prosegue la nota: “Hanno ricostruito e ripristinato gli edifici abbandonati, non più utilizzati come potete vedere nelle foto che abbiamo allegato. Osservando bene le immagini scoprirete le loro preziose capacità: ci sono artisti, pittori, scultori, chi svolge varie attività artigianali e anche professionali come l’elettricista, l’idraulico, il falegname, il fabbro, il muratore, l’indoratore, il marmista, il cuciniere, il sarto, il panettiere, il tipografo, l’agricoltore, l’allevatore. Ci sono stati fratelli accolti che studiando in comunità, grazie all’appoggio delle scuole esterne si sono diplomati  e anche laureati. Altri fratelli e sorelle facendo parte di una realtà religiosa hanno maturato una scelta vocazionale e sacerdotale.
Molti di loro, come si fa in una famiglia, si sono messi al servizio di tanti fratelli deboli e ammalati che  spesso hanno assistito, imboccato  e accompagnato in ospedale. Molte volte hanno aiutato e soccorso altri fratelli che dormivano per strada e che i cittadini, gli ospedali o le forze dell’ordine ci  segnalano ogni giorno. La Missione, infatti, fin dal suo inizio opera una primissima accoglienza verso tanti fratelli, sorelle, famiglie con bambini italiani e anche stranieri che sono senza tetto e che ogni giorno si ritrovano a dormire al freddo in vecchie macchine o sui marciapiedi per strada nella grande metropoli di Palermo ma anche di altre città della Sicilia o di Italia.
Grazie a questa laboriosità e grazie all’aver dato loro aiuto e dignità molti di loro  hanno maturato una vera integrazione in Italia, in Europa e nel mondo intero”.

Dopo i sedici giorni di Digiuno e Preghiera di Fratel Biagio in piazza Beato Pino Puglisi per difendere Paul vi riepiloghiamo in sintesi la proposta della Missione  diretta a tutti gli uomini di buona volontà di ogni partito o colore politico.
La proposta  riguarda tanti fratelli e sorelle immigrati che per vari motivi, dopo anni si soggiorno un Italia, si sono ritrovati privi di documento e a rischio di cadere in strade non buone.

PROPOSTA
Sanatoria per gli immigrati da tempo soggiornanti e che si sono comportati bene.
Per la sanatoria utilizzare tre principali canali:
1) il lavoro messo in regola nei settori dove c’è una grave carenza di personale sia italiano che straniero.
2) il servizio reso e garantito  presso un’associazione di volontariato che opera in Italia per soggetti deboli
3) la partecipazione resa e garantita insieme ad una missione o un’associazione collegata a progetti di aiuto e di crescita preferibilmente da praticarsi negli stessi paesi da cui vengono i migranti partecipando insieme italiani e migranti e così dire
ACCOGLIAMOLI, AIUTIAMOLI E SOSTENIAMOLI QUI E DOPO ANCHE A CASA LORO”.

La nota è firmata “Pace e Speranza. Fratel Biagio e tutta la Missione di Speranza e Carità”.

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