Un decreto del Ministero dell’Istruzione ha rivisto al rialzo i parametri per i finanziamenti delle scuole italiane, tranne che per quelle della Sicilia, che vengono finanziate dalla Regione. Penalizzate le scuole primarie (elementari) ma non soltanto quelle.

Lo denuncia il Movimento 5 stelle che chiede alla Regione di intervenire in questo senso compensando il gap che si viene a creare.

I nuovi parametri adottati nell’ambito del decreto sulla così detta buona scuola, in base ai quali le istituzioni scolastiche ricevono ogni anno la quota di finanziamento statale sono stati ritoccati al rialzo e prevedono per le scuole fuori dalla Sicilia uno stanziamento ad alunno che per la scuola primaria (elementare) passi da 8 a 20 euro.
Rimangono fermi invece i parametri per le scuole siciliane, che ricevono la quota per le spese di funzionamento dalla Regione Siciliana, che per il 2015 ha previsto lo stanziamento di 31 milioni di euro per gli istituti di ogni ordine e grado.

“Una somma veramente esigua – commenta Valentina Palmeri – che spalmata per tutti gli istituti dell’isola fa arrivare praticamente briciole ad ogni scuola”.

Da qui l’atto parlamentare del Movimento, indirizzato a Crocetta e all’assessore all’Istruzione Marziano per mettere una toppa a questa nuova ed insopportabile ingiustizia, che finirebbe per penalizzare ulteriormente le scuole siciliane già alle prese con enormi problemi.

“A farne le spese – afferma Valentina Palmeri- sarebbero soprattutto le scuole primarie i cui parametri per alunno sono molto più bassi di quelli nuovi previsti dal ministero”.

Oltre alla promozione di iniziative per adeguare i parametri di finanziamento delle scuole siciliane a quelle delle altre regioni, il Movimento chiede a Crocetta e a Marziano se “intendono avviare interlocuzioni con il ministero dell’Istruzione per avere chiarimenti sui nuovi parametri di calcolo del fondo di funzionamento delle scuole, al fine di non penalizzare nessuna scuola della nostra isola rispetto al resto d’Italia.

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