A pochi giorni da È già tempesta, il cantautore palermitano Fabio Guglielmino, rilascia un altro singolo, dal titolo Io mi chiamo Achille:il dio dalla bellezza pura – essendo figlio di una dea marina – e dalla grande sensibilità.

Achille suona la cetra e canta, non è forte ma è veloce, ha deciso il suo destino e si abbandona all’Eros. Nell’Iliade deve vendicare il compagno Patroclo che si sacrifica al posto suo dopo essere quasi impazzito. Achille quindi è anche ira, è passione all’estremo, un divo Arcaico.

Un personaggio che si racconta, che si sfoga e che pretende di essere ascoltato e capito, quasi come una rockstar maledetta: Fabio Guglielmino si specchia in questo eroe e lo fa protagonista del suo brano. La domanda è una: nonostante le pretese degli altri, chi siamo realmente? È per questo che il pezzo porta il titolo Io mi chiamo Achille.

Come il precedente, anche questo è un brano pop, dal ritmo volutamente martellante e ripetitivo, un loop di accordi che sottolineano un monologo interiore, per poi esplodere in un ritornello ricco, sfarzoso dall’animo rock sebbene strizzi l’occhio all’indie moderno con i synth che richiamano gli anni ’80.

Per il videoclip la scelta del modello che interpretasse questa figura è ricaduta sul modello palermitano Sirio. Patroclo invece è il giovane attore Cosimo Urso. Per la realizzazione Claudio Di Trapani ha curato riprese e montaggio. A questa canzone e a tutto il disco che ne porta il nome è correlato un progetto fotografico sviluppato con Giovanni Vecchi.

La musica è curata dalla collaudata squadra di musicisti formata da Daniele Zimmardi (batteria), Salvatore Matropaolo (basso), Fabrizio Averna e Silvio Messina (sintetizzatori) e Fabio Guglielmino (voci e chitarre). Il brano è stato registrato da Marco Guglielmino, mixato da Teo Colomberotto, masterizzato da Eleven Mastering.