Una storia poco nota, ma che tocca profondamente la città di Palermo.

Ancora oggi la maggioranza dei cittadini non è a conoscenza, infatti, di cosa sia accaduto il 19 ottobre del 1944. Un eccidio insabbiato e volutamente rimosso che vide un comando militare sparare su un gruppo di scioperanti riunitisi in protesta contro il rincaro dei prezzi dei beni di prima necessità a Palazzo Comitini (allora sede della prefettura), in via Maqueda. Secondo le stime ufficiali, persero la vita 24 persone ed altre 158 rimasero ferite. Quattordici poi, i deceduti a causa delle lesioni riportate.

Questo il tema di “Racconto di una strage”, documentario in memoria della “Strage del pane” (alimento simbolo della protesta) a cura di Gaetano Di Lorenzo, filmaker indipendente che dal 2000 produce documentari che analizzano il tessuto sociale e i fatti storici della Sicilia.

Il documentario, della durata di quaranta minuti, è stato proiettato questa mattina a Palazzo Comitini, teatro della tragica vicenda.  Direttore della fotografia Antonio Di Giovanni per l’opera filmica che alterna le interviste dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime a illustrazioni realizzate da Filippo Cimino e immagini in bianco e nero della città. Il tutto accompagnato dalle suggestive musiche a cura di Marco Betta.

“Non conoscevo neanche io questa pagina di storia della mia città – afferma il regista – poi, per caso, leggendo il libro del professore Cimino ‘Sarà femmina’ ho trovato un capitolo in cui si parlava della ‘strage del pane’. Successivamente ho conosciuto l’avvocato Buscemi con cui ho avuto modo di parlare e mi ha spiegato nei dettagli l’accaduto. Da lì la volontà di approfondire, dato che non era stato girato nessun documentario sull’argomento.”

Un lavoro lungo, durato più di cinque anni, iniziato alla fine del 2010 e intervallato più volte. Difficile reperire i materiali e le testimonianze dell’epoca, anche se nuovi dati su quanto accaduto emergono tutt’oggi, infatti, non esclude Di Lorenzo, che il progetto possa essere ulteriormente arricchito.

“E’ un lavoro prevalentemente rivolto ai giovani e ai ragazzi che hanno così modo di entrare a contatto con una realtà storica che non viene raccontata nei libri di storia che gli consente di avere una consapevolezza di ciò che è successo e, di riflesso, dei tempi che viviamo. Il documentario non vuole essere un punto di arrivo, ma punto di partenza per approfondire la storia di Palermo.”