Il candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle era accusato di "induzione a rendere dichiarazioni mendaci" sulla base di un esposto dei deputati pentastellati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita

Tre deputati e una attivista sospesi dal Movimento per decisione dei òprobi viri che, però, comunicato che per qualsiasi altro provvedimento si attenderà l'esitod ell'inchiesta della magistratura

Beppe Grillo intanto fa sapere dal sul blog che "Venerdì verrà votato online il collegio dei probiviri, organo di garanzia del Movimento 5 Stelle  che ha facoltà di disporre la sospensione cautelare dell'iscritto".

Sono accusati a vario titolo di falso e violazione della legge regionale del '60 sulle consultazioni elettorali. Chiesta la condanna anche per un cancelliere del tribunale

Entra nel vivo il processo sulle firme false presentate dal M5S alle comunali palermitane del 2012 che vede imputati 14 tra deputati regionali e nazionali del movimento, attivisti e un cancelliere del tribunale, accusati a vario titolo della violazione del testo unico regionale in materia di elezioni.

A giudizio anche otto attivisti, un avvocato non più militante e un cancelliere coinvolti nella vicenda. Tutto dovrà essere verificato in un processo per approfondire l'accaduto

Riccardo Nuti chiarisce le proprie dichiarazioni e, insieme agli uomini e alle donne di quella che ormai è diventata la sua corrente, si prepara alla battaglia legale e politica

La procura di palermo avanza le sue richieste e scoppia la bufera politica sul Mlovimento 5 stelle siciliano

Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino hanno chiesto alla Procura di Palermo, che ha da poco chiuso l'indagine a loro carico sulle firme false depositate dai 5 Stelle a sostegno delle candidature per le Comunali del 2012, di essere interrogati.

Claudia La Rocca, che si è autosospesa dal M5S, affida il proprio sfogo a Facebook: "Delle volte il male è negli occhi di chi guarda. Cosa ci sia di sbagliato in un avvocato che consiglia di scegliere un'eventuale collaborazione con la magistratura, non è dato saperlo..."

Sono iniziati davanti al procuratore aggiunto Dino Petralia e alla pm Claudia Ferrari, gli interrogatori delle persone coinvolte nell'inchiesta sulle firme false per la presentazione della lista del M5S per le comunali 2012 a Palermo.

La Digos consegnerà in queste ore il suo rapporto dopo aver sentito circa 400 persone per far riconoscere le firme apposte sui modiuli di presentazione delle liste nel 2012

Rompe il silenzio Claudia La Rocca la prima deputata a 5 stelle a sospendersi dal movimento per la vicenda delle firme false e colei che ha collaborato con gli investigatori

"Gli esponenti del Movimento 5 Stelle, a tutti i livelli, sapevano da mesi della gravità di firmopoli e non hanno mai mosso un dito per fare chiarezza, trincerandosi dietro un silenzio assordante che maleodora  di codardia omertosa" sottolinea l'esponente dem.

Sarebbero almeno otto gli indagati nel Movimenti 5 stelle palermitano per la vicenda delle firme false in occasion delle amministrative del 2012. La prossima settimana inizieranno gli interrogatori

I deputati regionali siciliani del M5S Giampiero Trizzino, Giancarlo Cancelleri, Gianina Ciancio e Stefano Zito sono stati sentiti oggi dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal pm Claudia Ferrari sulla vicenda delle firme false.

Un attivista del Movimento 5 Stelle starebbe raccontando ai magistrati palermitani particolari sulla vicenda delle firme false per la presentazione delle liste per le elezioni comunali del 2012 a Palermo depositate in tribunale e oggetto di un'indagine in procura.

La procura di Palermo si prepara a d inviare avvisi di comparizione ad alcuni attivisti 5 stelle iscritti nel registro degli indagati per la vicenda delle firme false per la presentazione delle liste nel 2012

Intervistato a La zanzara di radio 24 il professor Vincenzo Pintagro, l'attivista testimone delle firme false, cambia versione e scagiona la testa del movimento 5 stelle

Beppe Grillo: "La prima cosa che è stata fatta non appena ricevuto notizia dei fatti e prima del servizio delle Iene è stata quella di mandare tutti i documenti ai carabinieri. Stando alla ricostruzione andata in onda siamo davanti a un dramma dell'ignoranza".