Un incendio è divampato a San Giuseppe Jato nell’isola ecologica in contrada Traversa. Il rogo è divampato nelle prime ore del pomeriggio. Le fiamme hanno avvolto quattro bombole di gas che sono esplose.

Sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco che stanno lavorando per spegnere le fiamme. Non ci sarebbero feriti. Una colonna di fumo alta è visibile anche dal paese.

Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Nei giorni scorsi era stata notificata l’interdittiva antimafia per la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a San Cipirello e San Giuseppe Jato. Nei giorni scorsi il prefetto di Palermo ha emanato il provvedimento che impedisce la prosecuzione di rapporti della ditta sancipirellese “F. Mirto” con la Pubblica amministrazione.

Di qui le revoca dell’affidamento del servizio nei due Comuni limitrofi, che da oggi sono corsi ai ripari per garantire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

“Siamo stati informati dai Commissari straordinari di San Cipirello del provvedimento prefettizio – spiega il sindaco di San Giuseppe Jato, Rosario Agostaro al Giornale di Sicilia  – e abbiamo provveduto alla revoca. Da oggi, sia da noi che a San Cipirello, la raccolta è sospesa fino all’individuazione di una nuova ditta”. E’ infatti scattata l’emergenza nei due centri limitrofi, entrambi serviti dalla ditta locale “Fl Mirto”, che dall’1 agosto ha affittato il ramo d’azienda della ditta “F. Mirto”. Le due ditte quasi omonime farebbero però riferimento allo stesso “dominus”.

La raccolta differenziata dei rifiuti a San Cipirello e San Giuseppe Jato era ripartita proprio in queste ore. Gli operai della ditta sancipirellese “Costruzioni & ambiente” sono a lavoro da stamattina nei due centri limitrofi.

Due giorni fa il servizio era stato interrotto per effetto dell’interdittiva antimafia nei confronti delle ditte “F. Mirto” e “Fl Mirto”, che gestivano l’appalto. Nei giorni scorsi il prefetto di Palermo ha, infatti, emanato il provvedimento che impedisce la prosecuzione di rapporti delle due ditte Mirto con la Pubblica amministrazione. Le imprese, riconducibili allo stesso “dominus” sarebbero, a detta della Prefettura, a rischio di infiltrazione mafiosa. Di qui le revoca dell’affidamento del servizio nei due Comuni della valle dello Jato, che sono corsi ai ripari.

 

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