Resta bassa anche nella rilevazione delle ore 19 l’affluenza alle urne in Sicilia e in particolare a palermo dove il voto va a rilento anche e soprattutto per effetto del ritardo anche di sei ore nell’apertura di decine di sezioni.

A tenere banco è sempre il caos avvenuto nel capoluogo siciliano con una quarantina di seggi aperti solo fra le 12 e le 14 ore  con anche sei ore di ritardo rispetto all’avvio ufficiale delle operazioni di voto e centinaia di elettori rimandati a casa per assenza dei presidenti di seggio. Il ‘voto negato‘ influisce pesantemente sull’affluenza e mette a rischio la validità della consultazione

L’affluenza a Palermo

A Palermo l’affluenza alle 19 risulta essere del 29,86% contro il 37,55% della stessa ora nelle elezioni precedenti. Alle 12,30 si era attestata all’11% con un dato divenuto definitivo solo dopo le 17.

Nonostante la normalizzazione della situazione, peraltro tardiva, resta alto il rischio concreto di una pioggia di ricorsi e già si preparano inchieste su quanto accaduto

L’affluenza nelle province

Nella provincia di Trapani, con due soli comuni chiamati alle urne, alle 19 ha votato il 40,34%, ad Enna (4 comuni) il 27,08%; nel Ragusano, con 6 comuni al voto, il 41,74%, a Siracusa (5 comuni) 43,63% ma manca il comune di Cassaro;  a Caltanissetta (7 comuni) il 29,70%; ad Agrigento (10 comuni) affluenza del 37,47%;  a Catania il 39,06% (20 comuni), mentre a Palermo città l’affluenza si attesta al 29,86% ma su base provinciale il dato è del 32,56%. Per ultimi arrivano i dati della provincia di Messina che si attesta al 41,50% con il capoluogo al 39,77%. A livello regionale la media è del 36,31%

Dove si è votato di più e dove meno

Il Comune con la maggiore affluenza registrata in Sicilia alle 19, è Petralia Sottana nel Palermitano con il 66,42%  mentre la palma dell’affluenza più bassa resta ad Acquaviva Platani a Caltanissetta con il 14,87%

Il caos è iniziato ieri pomeriggio

Il caos è cominciato ieri pomeriggio, quando in molte sezioni dislocate all’interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti. Le prime avvisaglie sul forfait si erano avute già venerdì con il Comune di Palermo che aveva fatto appello agli ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti: tutti mobilitati a partire dalla prefettura, ma le adesioni dell’ultimo minuto non sono state sufficienti a colmare in tempo il vuoto che si è determinato.

Nessuna proroga del voto

Nonostante il caso non ci sarà una proroga delle operazioni di voto. A norma vigente non si possono cambiare gli orari di apertura dei seggi, operazione, spiegano fonti ministeriali, che si potrebbe fare soltanto emanando una nuova legge: tuttavia, nei seggi aperti in ritardo, gli elettori che si troveranno in fila alla chiusure dei seggi potranno votare oltre le 23. Viene ricordato il caso dell’election day del 13 maggio 2001, quando a causa di ritardi nelle votazioni si votò fino a notte fonda.